Zogo, la prima volta di Zianigo
I verdi raccolgono la simpatia dell’arena e coronano un sogno atteso da 12 lunghi anni
MIRANO
. Mancavano solo loro nell’albo d’oro dell’oca. La vittoria per Zianigo è arrivata nell’edizione più incredibile di sempre del Zogo, segnata dai colpi di scena. A fine gioco i verdi sono quasi commossi: ci provavano da 12 anni. Ora portano a casa 1.500 euro. Che il capitano Filippo Mion ha deciso andranno per la sistemazione del parco della parrocchia. A vincere però, anche quest’anno, è soprattutto la città, con un nuovo «tutto esaurito» dentro e fuori l’arena di piazza Martiri. Occupati i duemila posti sugli spalti dell’ovale, fuori invece, per tutto il weekend, sono state oltre 50 mila le presenze registrate. Il record dello scorso anno è uguagliato e superato. A guadagnarne è il colpo d’occhio, senz’altro un bel biglietto da visita per le telecamere di Rai Uno e Sky.
Zogo
. Partono male i campioni in carica di Scaltenigo, che perdono in malo modo la prima prova, quella dei barattoli, fermati proprio da Zianigo. Per gli arancioni appare subito difficile la riconferma. È Zianigo a raccogliere la simpatia dell’arena, anche se sfatare la tradizione negativa è davvero un’impresa. I verdi perdono infatti il tiro alla fune e ripartono dal via. Sembra che anche questo non sia l’anno buono, poi però gli zianighesi fanno il colpaccio e passano da 4 a 24 in un sol balzo. Ora ci credono. Dopo un’ora di gioco Campocroce passa in testa e raggiunge la casella 40.
Davanti è testa a testa tra i gialli e gli azzurri di Mirano, entrambi lanciati verso il traguardo. La casella 63 però, appare ancora distante e il termine massimo dei 90 minuti di gara sembra dover decretare presto il vincitore. A tre minuti dalla fine la prova dei «totani» non avvantaggia la squadra del capoluogo. Quando il tempo scade, succede l’irreparabile: i gialli capitano nella casella 58, quella della morte, e tornano al via. È un dramma. I campocrocesi restano ammutoliti, gli altri sfottono, ma fanno male. Quelli di Mirano addirittura pregustano il trionfo, ma al tiro del dado fanno tre: morte anche per loro. Gliela chiamava tutto lo stadio. Gli azzurri precipitano nello sconforto. Finita? Macchè. Nella casella più temuta capitano in successione anche Ballò e Vetrego. Non era mai successo, è l’edizione della scalogna più nera: gli ultimi due tiri hanno fatto piazza pulita di quasi due ore di gioco. Zianigo vince a man bassa.
Tutto esaurito
. Cinquantamila presenze in due giorni, Mirano si gode un altro anno di successi. L’oca tira, la formula piace sempre e la Pro Loco ha fatto ben capire di non volerla stravolgere: «Abbiamo trovato la dimensione giusta del successo - spiega il presidente Roberto Gallorini - ingrandirla ancor di più sarebbe sbagliato. Puntiamo invece ad affiancare ad ogni edizione una proposta nuova». Quest’anno la novità è stata l’arrivo dei francesi di Sarlatcon i loro prodotti tipici. Gallorini spera che sia solo il primo passo verso un gemellaggio ufficiale. I visitatori sono giunti da ogni angolo d’Italia e dall’estero. Bagno di folla all’Ocarìa, il mercatino del Novecento con spettacoli di strada e figuranti in costume d’epoca. Full alberghi e ristoranti della città. «Un’altra grande edizione» commenta il sindaco Roberto Cappelletto».
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