Zaia: "Se giovedì non passa il federalismo non c'è più maggioranza"

Il governatore veneto in vista del voto di giovedì. Bersani e la posizione del Pd: "Non è cambiato nulla". L'auspicio di Marcegaglia espresso a Padova: "E' fondamentale che significhi minor spesa pubblica, minori tasse, minore burocrazia, e non il contrario"
Luca Zaia
Luca Zaia
PADOVA. Il presidente della giunta regionale del Veneto,
Luca Zaia
, vede solo l'uscita delle elezioni anticipate se giovedì in Parlamento non dovesse essere approvato il federalismo. "Sono estremamente convinto - ha detto il governatore - che se giovedì non si approvasse il federalismo vorrebbe dire che non c'è più la maggioranza, non ci sono più i numeri. Per cui sarebbe inevitabile che questo governo valutasse altro, ovvero andare a votare".


"Il momento cogente - ha proseguito Zaia, a margine dell'assemblea generale di Confindustria Padova - lo abbiamo con il federalismo, è questa, in senso pacifico e positivo, la vera "chiamata alle armi". Giovedì è il D-day".


E mentre a Roma il segretario del Partito democratico,
Perluigi Bersani
, sulla nuova bozza del decreto sul federalismo municipale ha manifestato un giudizio lapidario. "Non è cambiato niente". Da Padova il presidente di Confindustria,
Emma Marcegaglia
, ha espresso un auspicio: "Io mi auguro che il federalismo passi, perché è una riforma che noi abbiamo sempre supportato". "Certamente - ha proseguito - è fondamentale che il federalismo significhi minor spesa pubblica, minori tasse, minore burocrazia, e non il contrario".


Rispondendo poi a una domanda dei cronisti sul rischio di elezioni anticipate, Marcegaglia ha detto: "Quello che conta in questo momento è fare, più che gli annunci da parte della maggioranza o dell'opposizione. Le cose da fare sono chiare, le abbiamo dette più volte. Abbiamo anche fatto un'agenda per la crescita con le associazioni di categoria e con i sindacati''. ''Più che le parole - ha insistito - vorremmo vedere qualche fatto concreto che va nella direzione della crescita".


Quanto a Bersani e al maggior partito d'opposizione, a Silvio Berlusconi, che boccia la patrimoniale, il segretario ha così replicato: proprio nel decreto "c'è una vera e propria patrimoniale per imprenditori e artigiani". Bersani, infine, non si è sbilanciato in pronostici sulla possibilità che il federalismo giovedì faccia cadere il governo. "Non lo so, ormai rischia tutti i giorni", ha commentato.

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