Zaia: "Ecco i primi 100 milioni per gli alluvionati"

Tre milioni per le Province più i soldi per i Comuni: il governatore è soddisfatto
I primi rimborsi per l'alluvione (clicca per ingrandire)
I primi rimborsi per l'alluvione (clicca per ingrandire)
VENEZIA. Il "modello" veneto per la gestione delle emergenze incassa la prima prova dei fatti: oggi il presidente della giunta regionale e commissario per l'alluvione Luca Zaia ha firmato a Padova l'acconto che rende concreti i primi 100 milioni di euro, dei 300 complessivi previsti ad oggi, per rifondere i danni subiti da cittadini e imprese, a un mese e 17 giorni dall'accaduto.


Soldi che la Regione Veneto ha deciso di far gestire ai sindaci dei Comuni interessati, ai quali spetterà il compito di valutare dove, come e soprattutto in che misura intervenire. Anche le Province faranno la loro parte: 3 milioni sono stati affidati rispettivamente a Vicenza e Padova e un milione ciascuno a Belluno, Treviso e Verona.


Zaia sottolinea che si è voluto applicare il metodo-Veneto, ''che è quello di fare veloci, essere rapidi e soprattutto di pensare al bene dei cittadini'', a differenza di situazioni in altre parti del Paese, ricorda polemicamente, ''in cui ci si è dimenticati per 20-30 anni la gente in baracca''. Per il governatore è una svolta epocale soprattutto il ruolo affidato ai sindaci dei 327 comuni interessati dall'emergenza maltempo: ''per la prima volta nella storia i primi cittadini avranno l'opportunità di decidere autonomamente a chi dare e come erogare queste risorse, che sono tante''. E proprio ad alcuni primi cittadini, che avevano criticato la decisione di distribuire a mezzo stampa il vademecum per le richieste di rimborso prima di poterne prendere visione personalmente, Zaia non manca di ricordare, oggi, che purtroppo ''fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce''.


Per la concessione dei fondi, che copriranno sino ad un massimo del 75% del danno, sono state individuate quattro fasce di comuni, a seconda della gravità dei danni subiti. Il primo gruppo (capeggiato da Vicenza e seguito da Casalserugo, Monteforte d'Alpone, Caldogno e Valli del Pasubio) ottiene il finanziamento del 30% dei danni dichiarati, il secondo del 20%, il terzo del 15% e l'ultimo del 10%. Si tratta comunque di un acconto, in attesa di una seconda erogazione a gennaio, per chiudere infine la partita entro marzo. ''Diamo un acconto - spiega Zaia - perché vogliamo vedere la contabilizzazione dei danni, le fatture''. Per questo il presidente annuncia che verranno fatti dei rigorosi controlli a campione per verificare che nessuno faccia il furbo. ''Non sarà un metodo simpatico - sottolinea - ma sono soldi pubblici, noi vogliamo accertarci che i soldi arrivino a chi ha realmente subito danni''.


Complessivamente sono stati stimati danni per 457 milioni subiti da famiglie e opere pubbliche, senza tener conto degli interventi di carattere idraulico e strutturale che si rendono ora necessari. ''Con quelli - ricorda - arriviamo abbondantemente oltre il miliardo di euro''. Zaia afferma di sperare che da Roma possano giungere altri stanziamenti. ''Stiamo trattando - conferma - per avere ancora risorse''. Intanto, rassicura, ''il governo tramite tutti i suoi esponenti ha confermato la proroga previdenziale e irpef al giugno 2011.


Il Commissario ricorda, tra l'altro, che la solidarietà sta portando segni concreti agli alluvionati, grazie agli sms (sino ad oggi pari a 3 milioni di euro) e alle donazioni che potrebbero far arrivare al Veneto, secondo l'auspicio di Zaia, una decina di milioni di euro complessivi. ''In questo momento stiamo consegnando 500 lavatrici Electrolux e lo stiamo facendo grazie all'intervento della Regione e alla disponibilità dell'azienda - annuncia - mentre la prossima settimana sarà la volta di alcuni tir di mobili''.


L'esperienza maltempo, dunque, per Zaia è un modello di gestione da imitare per far portare a casa al Veneto quanto chiede. ''Abbiamo fatto un lavoro di squadra - dice - se lo facessimo anche a Roma...''.

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