Zaia e la crisi: "Se salta il Veneto, salta tutta l'Italia"
Gli auguri di fine anno del governatore pensando alla crisi economica e ai tagli al bilancio

Luca Zaia
VENEZIA. Primo Natale da governatore per Luca Zaia che, ripristinando la tradizionale cerimonia di auguri alla stampa a palazzo Balbi, ha tracciato un bilancio di nove mesi di amministrazione. Un periodo "non facile, che ha richiesto grande impegno", ha esordito ringraziando gli assessori per quanto fatto finora.
"Un avvio - ha detto il presidente della giunta regionale - che ha comportato scelte strategiche, con l'obiettivo di mantenere i servizi in sanità, sociale, trasporto pubblico locale e lavoro, malgrado i tagli "pesantissimi", che hanno spinto la Regione a guardare a inefficienze e sprechi "che sono ovunque, anche nelle famiglie", puntando a introdurre economie di scala.
Un augurio con un pensiero ai 130 mila veneti - tra cui molti giovani - senza lavoro e agli alluvionati. A loro è stata dedicata la coda dell'incontro con la donazione simbolica di una delle circa 300 lava-asciuga Elettrolux a Elia Marcazzani, imprenditrice di Monteforte d'Alpone, che nell'alluvione di novembre ha preso casa e due aziende.
Zaia ha rispolverato alcuni dei suoi cavalli di battaglia, a partire dal federalismo "perché se il Veneto va in default, lo fa anche l'Italia". Ed ecco infine le sfide per l'anno prossimo: il mantenimento dell'occupazione, l'approvazione di Statuto e regolamento e l'abbattimento delle liste d'attesa in sanità. Proprio la sanità rappresenta un'incognita, con il rischio, sempre più fondato, che a primavera si arrivi al commissariamento, con la reintroduzione forzata dell'Irpef da parte di Tremonti. Non proprio un bel regalo.
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