Zaia: "Bilancio di lacrime e sangue, ma necessario". Opposizioni all'attacco

Il governatore parla di "cadavere eccellente", una sorta di medicina amara ma necessaria
VENEZIA. Un "cadavere eccellente", una sorta di medicina amara ma necessaria per assecondare una manovra del governo di lacrime e sangue che tenta, sforbiciando considerevolmente le risorse destinate alle Regioni, di allontanare l'Italia dal precipizio nel quale sono caduti altri Paesi europei. E' così che il presidente della giunta regionale,
Luca Zaia
, definisce il bilancio arrivato oggi in Consiglio per la sua discussione.


"Cadavere eccellente - spiega il governatore - perché si passa da 2 miliardi 200 mila euro di entrate a un miliardo e tre, abbiamo un taglio previsto di 350 milioni a valere dal 2011 e di 400 dal 2012, ma gli accordi per il federalismo regionale si sono chiusi prevedendo un ricalcolo dei tagli a partire dal 2012".


A dare i dettagli contabili della dieta dimagrande a cui saranno sottoposte le risorse regionali ci pensa il presidente della commissione Bilancio,
Costantino Toniolo
(Pdl). Nonostante il governo abbia imposto alle amministrazioni regionali tagli del 41% delle risorse a libera destinazione rispetto al 2010, la Regione Veneto - annuncia - potrà garantire adeguati servizi alla comunità grazie al recupero di altre risorse quali i fondi comunitari e le reiscrizione di risorse vincolate e non ancora impegnate. L'operazione di "recupero", precisa, consente peraltro di aggiungere ai 1.241 milioni di risorse a libera destinazione (lo scorso anno erano 1.586) 2.708,8 milioni di risorse da terzi e vincolate, portando quindi la capacità complessiva di spesa per azioni e interventi regionali a un totale di oltre 4 miliardi.


Toniolo quantifica nel dettaglio le varie aree di spesa, a cominciare da quella delle politiche per la persona e la famiglia: i 287 milioni di risorse regionali (413,5 nel 2010) diventano complessivamente 827,2 milioni conteggiando anche i 540,1 milioni di risorse vincolate. Per gli interventi dedicati allo sviluppo economico i 98,9 milioni dei fondi a libera destinazione destinati ai settori produttivi, sono in realtà 204,2, calcolando anche le risorse vincolate, così come per le voci dedicate al territorio, all'ambiente e alle infrastrutture che, conteggiando anche i 949 milioni di risorse vincolate, la disponibilità per il 2011 è di un budget complessivo di 1.297,5 milioni. Una partita a sé rappresenta il fondo sanitario regionale, che per il 2011 ammonta a 8,3 miliardi di euro, con un incremento di circa il 5% rispetto alle risorse 2010.


Di fronte a un quadro del genere, per le opposizioni è arrivato il momento di scelte di campo radicali quanto indispensabili. Correzioni di carattere strutturale e

organizzativo di tutti gli enti, chiede il consigliere dell'Udc
Stefano Valdegamberi
, "a cominciare da quegli enti e aziende partecipate dalla Regione, per passare alle Province e ai Comuni al disotto dei 5 mila abitanti". Caustico il commento del consigliere dell'Idv
Antonino Pipitone
, per il quale questo bilancio mostra un governatore del Veneto "in ginocchio a Roma con il cappello in mano". L'esponente del partito di Di Pietro punta l'indice soprattutto sui tagli alla sanità, definiti scandalosi. "Basta pensare - sottolinea - che sono stati azzerati i capitoli che riguardano gli interventi nei confronti delle forme allergiche e le intolleranze alimentari come la celiachia, l'oncoematologia pediatrica, la diabetologia, e le cure palliative per i malati terminali".

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia