Visite mediche prenotate in posta, si parte a settembre

Ma Federfarma è in rivolta e annuncia il blocco dei servizi
Ticket e prenotazioni da settembre negli uffici postali
Ticket e prenotazioni da settembre negli uffici postali
VENEZIA. Prenotazione delle visite specialistiche in Posta, si comincia a settembre. In base all'accordo quadro sottoscritto ieri a palazzo Balbi dal presidente del Veneto Luca Zaia e dall'amministratore delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi, a partire con la sperimentazione saranno le Usl 4, Alto Vicentino e 8 di Asolo. Ma Federfarma è sul piede di guerra e annuncia il blocco dei servizi. Per oggi, l'associazione che riunisce 1.222 farmacisti in sette province ha annunciato una conferenza stampa nel corso della quale verranno rese note le azioni contro l'accordo siglato in Regione.


La collaborazione tra Regione e Poste Italiane, prima nel suo genere, prevede l'erogazione da parte degli uffici postali - 1.118 sedi e 428 «sportelli amici» in Veneto - di una serie di servizi sanitari come la prenotazione di visite specialistiche (interessato il 66% delle prestazioni), il pagamento dei ticket, la consegna di referti in modalità multicanale, servizi di gestione del rischio clinico e di logistica del farmaco, con la possibilità di inviare a domicilio medicinali per l'assunzione dei quali non sia necessaria una consulenza medica diretta. «Questa idea - sostiene Zaia - nasce dalla volontà reciproca di mettere il network di Poste Italiane al servizio dei nostri cittadini, ai quali offriremo una nuova opportunità per gestire con più comodità di scelta tutta una serie di rapporti con la macchina sanitaria regionale. Nessuna sovrapposizione con quanto già fanno le nostre Usl - assicura il governatore - ma un nuovo servizio integrato che potrà essere molto utile a diverse categorie di persone». Il riferimento è, ad esempio, ai cittadini che risiedono nei piccoli Comuni del territorio e potranno trovare le risposte all'ufficio postale vicino casa senza dover necessariamente raggiungere ambulatori e ospedali e a quella fascia della popolazione, soprattutto anziani, che non hanno dimestichezza con i sistemi informatici e, magari, hanno difficoltà a recarsi agli sportelli delle loro Usl.


Nessun timore, garantiscono le parti in causa, che il nuovo servizio possa accrescere ulteriormente i tempi di attesa, spesso già lunghi, che si registrano in alcuni uffici postali, in particolar modo a ridosso di alcune scadenze, come il pagamento delle pensioni. «Effettivamente ci sono delle microcriticità - ammette l'amministratore delegato Sarmi - ma ci stiamo lavorando. Poste Italiane pone la massima attenzione al territorio e questo accordo con la Regione ne è un chiaro esempio. La convinzione, ora, è che lo stesso servizio sia utilmente replicabile su tutto il territorio nazionale». L'accordo quadro siglato prevede, inoltre, la messa a disposizione di una serie di servizi da parte di Poste Italiane alla Regione per la sua attività amministrativa e istituzionale come prelievo e consegna di corrispondenza. Stabiliti, infine, incontri di verifica periodici per valutare la possibilità di ampliare i servizi e rivedere le condizioni praticate, anche in ragione dell'aumento dei bacini d'utenza.

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