Via alla candidatura di Venezia a capitale europea della cultura 2019
Il sindaco Orsoni: "Noi ponte con il mondo". Aderiscono Trentino e Friuli
La "metropolitana culturale" in Veneto
VENEZIA. E' stato costituito il Comitato fondatore per la candidatura di Venezia a 'Capitale europea della cultura 2019'. Il protocollo d'intesa è stato firmato oggi al Museo Correr dal sindaco Giorgio Orsoni, dal governatore del Veneto Luca Zaia, dal presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, dal presidente delle Provincia di Bolzano Luis Durnwalder, nonché dall'assessore alla Cultura della Provincia di Trento Franco Panizza e dall'assessore al Cultura del Friuli Venezia Giulia Elio De Anna.
''Il significato più profondo di questa candidatura - ha sottolineato il sindaco - è quello di Venezia come ponte tra il territorio e il resto del mondo''. Ma la partita è ancora tutta da giocare: l'Europa ha deciso che nel 2019 la capitale della cultura sarà una città italiana, ma la scelta spetta all'Italia: ''Credo che non sarà una passeggiata e che ci troveremo competitori agguerriti - ha sottolineato Orsoni -. Ma sono anche convinto che una candidatura come la nostra si ponga in posizione privilegiata''.
Come previsto nel protocollo, l'iter proseguirà ora con la nomina del comitato scientifico e con l'individuazione delle iniziative culturali per "gestire" la candidatura: ''Penseremo con l'ottica di arrivare ad ottenere la candidatura di Venezia - ha osservato il sindaco - ma in ogni caso condivideremo le iniziative tra istituzioni traendone reciproci vantaggi, con poca burocrazia e molta concretezza''
''Il senso primo della candidatura di Venezia a Capitale europea della cultura, per me, è nel fatto che la nostra geocomunità, l'idea di città diffusa, può diventare per la prima volta realtà visibile, valorizzando le sue eccellenze culturali''. Il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato così' la costituzione del Comitato per la candidatura di Venezia a capitale europea della cultura. ''Non vuol essere un'autocelebrazione - ha aggiunto Zaia - ma la comunicazione di questo grande valore della città diffusa, impropriamente chiamata Nordest, ed è per questo che crediamo fortemente nella sfida''.
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