Veneziani scettici:«Che c’entra con la città?»

I commenti di tipo estetico viziati dalle polemiche sui costi: «Non serve»
Ora che il ponte è stato posato, bisognerà aspettare la fine dell'anno per avere la possibilità di attraversarlo. I primi commenti alla struttura però non sono dei più lusinghieri, in particolare quelli dei veneziani che lavorano nei pressi di Piazzale Roma. La signora Elsa Moro, che ha un banchetto di souvenir a ridosso dei giardini Papadopoli lo boccia senza se e senza ma: «Da quello che abbiamo visto fino ad ora questo ponte è antiestetico e fuori posto e tra i commenti della gente non ne ho sentito uno che fosse positivo a livello architettonico, insomma è proprio brutto». Mirko, proprietario del banchetto ai piedi del ponte di S.Chiara, va giù duro: «Il ponte? A me sembra piuttosto un cavalcavia da tangenziale». Un gruppo di veneziani che aspetta l'autobus, invece spezza una lancia in favore dell'opera: «Finalmente a Venezia un'opera contemporanea, che lancia anche un segnale di innovazione e di discontinuità con il passato». E una giovane afferma: «Sì, la struttura è molto interessante, sono sicura che i veneziani con il tempo si abitueranno ad apprezzarlo, anche se il colore rosso non mi piace molto, ma comunque considero l'opera positiva».


I tassisti di Piazzale Roma hanno poca voglia di parlare, anche se un commento alla fine si riesce a strapparlo: «Cosa c'entra questa struttura con Venezia? Se dovevano fare un ponte, dovevano farlo di marmo, in linea con la storia di questa città, basti solo guardare cosa hanno posato per capire che è antiestetico». Cosa pensano invece i turisti del ponte? Un gruppo di giovani tedeschi scherzando: «Potevano farlo prima, così dalla stazione saremmo arrivati in Piazzale Roma in modo più agevole, ieri invece ci siamo fatti tutto a piedi perché non c'erano vaporetti, a noi comunque non sembra nulla di speciale».

La sensazione però è che i commenti di tipo estetico del ponte siano stati viziati dalle polemiche che hanno fatto da contorno alla estenuante costruzione del ponte, poiché in modo particolare i veneziani associano senza dubbio il ponte ad uno spreco di risorse pubbliche e quindi se il ponte non piace è perché parte con un Handicap di base. Andrea, studente di architettura allo Iuav è invece entusiasta: «Finalmente un'opera di un grande architetto contemporaneo anche a Venezia, ho seguito tutta la posa ieri e direi che sotto il punto di vista estetico è molto interessante».
Altri veneziani però continuano con le critiche: «No, devo dire che proprio non mi piace, questa struttura di ferro ha un impatto troppo violento sul canale, la visuale era molto meglio senza questo ponte, mi auguro solo che regga, perché di polemiche tra sprechi, lotte tra aziende e toto-nome non se ne può veramente più».

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