Venezia, sequestrati 173 laser fuorilegge
Velivoli disturbati durante la fase d’atterraggio a Tessera. Le "armi" trovate in negozi cinesi tra Venezia, Mestre, Jesolo e Chioggia
VENEZIA. Arriva anche a Venezia la vicenda dei puntatori laser, gli aggeggi che, oltre una certa potenza, sono vere e proprie armi e possono essere usati solo per scopi medici e scientifici e da mani più che esperte, mentre si possono trovare tranquillamente in vendita su Internet e nei negozi e finire in mano ai bambini. Negli ultimi giorni la polizia ha sequestrato 173 puntatori in molte rivendite di città e provincia, la maggior parte delle quali gestite da commercianti cinesi. Il caso è nato dalle segnalazioni negli aeroporti, dalle denunce dei piloti disturbati durante le manovre di atterraggio.
Le prime segnalazioni all’Enac, dallo scalo di Bari, e gli episodi in altre località italiane, stadi di calcio compresi, hanno avviato una verifica a livello nazionale. Piloti di aerei di linea hanno segnalato di essere stati disturbati dalle luci emesse mentre, in manovra di avvicinamento all’aeroporto di Tessera, sorvolavano le zone di Chioggia e Cavarzere. Il questore di Venezia, Fulvio Della Rocca, ha così disposto controlli mirati in tutta la provincia ad armerie ed esercizi commerciali in terraferma e centro storico. Le verifiche, coordinate dalla divisione amministrativa e sociale e dalla Squadra Mobile della Questura veneziana, hanno interessato tutti i commissariati: 173 i puntatori laser illegali sequestrati, rinvenuti principalmente in negozi di articoli cinesi e solo in un paio di casi da commercianti italiani, per la maggior parte privi di marcatura Ce e delle avvertenze in lingua italiana; molti i puntatori di potenza superiore a quella consentita.
Sono stati controllati 81 esercizi commerciali, alcuni anche al mercato di Mestre: 13 i controlli della Squadra Mobile, 25 puntatori sequestrati in negozi cinesi; 8 controlli e 18 ordigni sequestrati a Mestre a un commerciante marocchino e uno cinese; 5 controlli e 24 sequestri a Marghera, tutto nella stessa rivendita cinese; 15 verifiche, 3 puntatori trovati dagli agenti di San Marco sui banchi di un cinese e di un italiano; 10 controlli, 32 sequestri a Jesolo, a 3 cinesi; a Portogruaro 10 controlli ma nessun sequestro; a Chioggia 20 controlli, 44 i puntatori trovati in vendita da due commercianti cinesi e un italiano.
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