Venezia rilancia la candidatura a capitale della cultura 2019

Venezia rilancia la candidatura per la Cultura
VENEZIA. Venezia ci riprova e dopo la bruciante sconfitta da Roma per la candidatura - un po' velleitaria - per le Olimpiadi del 2020, ora anticipa di un anno e si candida a Capitale Europea della Cultura per il 2019, ruolo già assegnato dall'Unione Europea per quella data a una città del nostro Paese. «Si tratta di vincere - ha dichiarato ieri il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni - non di partecipare, ribaltando il motto di De Coubertin, e mettendo, pertanto, in campo tutte le nostre energie».


Perché questa volta Venezia non corre da sola - a parte l'appoggio regionale, più formale che sostanziale - come per le Olimpiadi, ma con tutto il Nordest, con le Regioni di Veneto e Friuli Venezia Giulia assieme alle Province autonome di Trento e Bolzano a sostenerne la corsa a capitale culturale europea, anch'essa piena di ostacoli, visto che c'è ancora un anno per candidarsi e almeno altre otto città italiane - da Brindisi a L'Aquila, da Matera a Palermo, da Amalfi a Ravenna, da Siena a Terni - sono già pronte a scendere in campo.


All'incontro operativo che ha dato il via al lancio alla candidatura veneziana e alla creazione di un tavolo tecnico per iniziare a costruirla ieri nella sede municipale Ca' Farsetti, con Orsoni erano presenti il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Marino Zorzato, gli assessori alla cultura di Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, e delle Province autonome di Trento e Bolzano, Franco Panizza e Christian Tommasini.


Il gruppo di lavoro procederà rapidamente a definire gli aspetti tecnici per la costituzione del comitato promotore e per l'adesione di altri soggetti pubblici e privati. Di questo tema si parlerà anche a inizio ottobre nel corso di un incontro pubblico a Villa Valmarana Morosini.


Dichiarando che Venezia «si mette a disposizione per essere capofila di un progetto cui partecipano le istituzioni delle due Regioni e della Provincia autonoma», Orsoni ha sottolineato l'importanza di questa sinergia «che è già sintomo di un modo di vedere i rapporti che possono dare frutti anche in futuro». Zorzato ha rilevato che verrò poi verrà costituito un Comitato promotore «il più allargato possibile», che coinvolga la società civile, economica, culturale.

A questo ne seguirà uno esecutivo. Molinaro e Tommasini hanno rilevato che il progetto è occasione di crescita culturale per l'intero Nord Est e che Friuli Venezia Giulia e le Province autonome rappresentano il cuore dell'espansione europea e quindi il ponte tra Italia e Mitteleuropa.


«Venezia, il Veneto e il Nordest vogliono fare sistema per dare più forza a questo progetto che è una grande occasione e non temiamo nessuno con una candidatura per la cultura come quella di Venezia», ha sottolineato Zorzato. «Ci sono due anni per presentare la candidatura di Venezia e del Triveneto - gli ha fatto eco Orsoni -. Si tratta di un processo complesso, che vedrà una commissione mista, formata da esponenti italiani ed europei esaminare le varie candidature».


Una sfida anche turistica, visto che le Capitali della Cultura precedenti, hanno registrato un incremento medio di circa il 12 per cento dei visitatori nel loro anno di manifestazioni.

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