Venezia, Palazzo Grimani allo Stato: la Regione incassa 12 milioni

Palazzo Balbi ha approvato la delibera che autorizza il passaggio di proprietà. Nulla cambia per gli uffici: vi resterà la sede del Tribunale Amministrativo. L’assessore Calzavara: «Con questi soldi liberiamo risorse per altri interventi»

Roberta De Rossi
L’affaccio sul Canal Grande di Palazzo Gussoni Grimani
L’affaccio sul Canal Grande di Palazzo Gussoni Grimani

L’annuncio che il Tribunale amministrativo del Veneto stava trattando (o, meglio, per lui il Demanio) l’acquisto di palazzo Gussoni Grimani dalla Regione - alla Ca’ d’Oro con affaccio sul Canal Grande - l’aveva dato all’inaugurazione dell’anno giudiziario il presidente del Tar Leonardo Pasanisi, augurandosi che le procedure si concludessero per il meglio, rivendicando il diritto a una sede stabile e la volontà di restare a Venezia, città attrattiva per attività al di là del turismo.

L’attesa buona notizia è arrivata il 16 aprile da un comunicato della Regione: «La giunta regionale del Veneto ha approvato la delibera che autorizza la vendita dello storico Palazzo Gussoni-Grimani allo Stato, che lo destinerà a sede istituzionale del Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto».

E, per una volta, finalmente un palazzo venduto da un ente pubblico non si trasformerà nell’ennesimo albergo.

«L’operazione si inserisce nell’ambito del Piano regionale di valorizzazione e alienazione degli immobili non più essenziali per le funzioni istituzionali, aggiornato nel 2023», spiega la nota della Regione Veneto, «la vendita è stata preceduta dalla valutazione di congruità del prezzo, pari a 12,640 milioni di euro, espressa dall’Agenzia del Demanio, in linea con la perizia indipendente redatta da Patrigest Spa».

Tanto, dunque, l’Agenzia del Demanio pagherà alla Regione la sede del Tar Veneto, che da anni ha aule ed uffici nel palazzo, dopo aver dovuto lasciare la sede in campo della Fava, quella sì trasformata in un hotel di lusso.

«Si tratta di un immobile di grande pregio storico-artistico e sottoposto a vincolo ai sensi del Codice dei Beni Culturali, che ospita già dal 2005 il TAR Veneto in regime di concessione», specifica l’assessore al Patrimonio e al Bilancio della Regione del Veneto, Francesco Calzavara, «La cessione diretta allo Stato è avvenuta tramite trattativa privata, così come autorizza l’articolo 39 della legge regionale 6/1980, ed è stata autorizzata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha garantito la compatibilità dell’acquisto con i saldi di finanza pubblica».

L’atto di vendita, una volta approvato dalle autorità competenti, sarà esente da imposte e tasse, conseguentemente al riconoscimento del regime agevolato previsto dalla normativa vigente.

«Con questa operazione la Regione del Veneto prosegue il processo di razionalizzazione e valorizzazione del proprio patrimonio, liberando risorse da reinvestire in investimenti», prosegue Calzavara, «ma non solo; la maggiore entrata sarà destinata anche a interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare regionale e a operazioni strategiche finalizzate alla razionalizzazione delle sedi istituzionali. Particolare attenzione sarà riservata alla riduzione delle locazioni passive e al potenziamento dell’efficienza logistica e organizzativa».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia