Venezia. Idea contro l'acqua alta: "Alzeremo la chiesa di San Moisè"

E' il secondo intervento di questo tipo programmato a Venezia, contro gli effetti dell'acqua alta. La chiesa verrà sollevata con dei martinetti. Un progetto da diversi milioni di euro, sostenuto da sponsor americani
VENEZIA. Oltre al Palazzo dei Camerlenghi, anche la chiesa di San Moisè, che potrebbe essere la prima chiesa veneziana "rialzata" dalle acque alte con un sistema di martinetti sotto le fondazioni.


Lo ha annunciato ieri il professor Enzo Siviero, ordinario di Tecnica delle Costruzioni all'Iuav presentando ieri nella sede dei Tolentini il 34º Simposio Internazionale dell'Iabse per grandi strutture e infrastrutture per aree urbanizzate, di cui è presidente del Comitato organizzativo. Il seminario - il più importante appuntamento mondiale dedicato al mondo dell'architettura e dell'ingegneria strutturale e si svolgerà da mercoledì a venerdì nel polo congressuale del Lido, organizzato dall'Università di Architettura con il Politecnico di Milano, con la partecipazione di esperti di ponti e infrastrutture provenienti da tutto il mondo.


Una sessione speciale sarà appunto dedicata al cosiddetto «Progetto Rialto», che prevede il rialzo sperimentale con un sistema di martinetti del Palazzo dei Camerlenghi a Rialto - ora sede della Corte dei Conti - regolarmente a mollo con una marea a 90 centimetri. «Il palazzo dei Camerlenghi si sta già svuotando - ha annunciato Siviero - e i lavori di rialzo inizieranno già nel 2011 e dureranno circa sei mesi, sollevando l'edificio di circa 80 centimetri. Il costo previsto è di circa 3 milioni di euro, di cui un milione e mezzo già stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e il resto della cifra che arriverà da sponsor privati. Ma ci sono già richieste da parte di sponsor americani che sarebbero pronti anche a finanziare il rialzo della chiesa di San Moisè, con la stessa tecnologia. Su entrambi i progetti attendiamo solo il placet della Soprintendenza ai Beni architettonici e Paesaggistici di Venezia».


La proposta concreta, su cui è d'accordo anche il al Comune, è presentata sul piano tecnico da due imprese - la Soles spa, che ha brevettato la tecnica, affiancata dalla padovana Mattioli - che, propongono appunto di rialzare dalle fondamenta gli edifici della città, per metterli, così, al riparo anche da quelle acque alte che il Mose non contribuirà comunque a scongiurare. Il rialzo avverrà con un sofisticato sistema di pali tecnologici infissi nel terreno e poi rialzati progressivamente grazie a un sistema di martinetto a cominciare dal cinquecentesco Palazzo dei Camerlenghi.

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