Venezia, blitz anti affitti brevi: nastro adesivo e stickers sulle keybox

L’azione di protesta è avvenuta nella notte del 27 dicembre, comparsi anche manifesti con la scritta “Tu casa era mi casa”

Maria Ducoli
Gli adesivi incollati sulle keybox a Venezia
Gli adesivi incollati sulle keybox a Venezia

Adesivi contro gli affitti brevi, per rivendicare il diritto di Venezia a restare una città viva e vissuta, possibilmente anche abitata. Nella notte del 27 dicembre c’è stato un vero e proprio blitz contro le locazioni turistiche che ha interessato diverse città d’Italia: da Firenze a Genova, da Rimini a Milano, i cittadini sono scesi per strada muniti di stickers da attaccare alle keybox, con diversi slogan: nastro adesivo giallo e nero e sopra una X e la scritta “rimozione forXata” a Firenze, nastro rosso e la scritta “tu casa era mi casa” a Venezia, dove sono stati appesi anche dei manifesti in diverse zone della città, da Castello alla Toletta, ma anche a San Marco, San Stin e San Barnaba. A Milano adesivi viola con la scritta “Meno affitti brevi più case per tutti”, a Rimini adesivi gialli con lo slogan “il tuo BnB il nostro sfratto”, come a Genova.

La protesta

La protesta arriva a un mese dalla circolare del Viminale che ha confermato l’irregolarità dei diffusissimi check in senza la verifica di persona dei documenti degli ospiti nei b&b, tema che associazioni e collettivi attivi a Venezia sul tema della residenzialità, da Ocio ad Alta Tensione Abitativa (Ata), avevano sollevato già da tempo. «Non è questione solo di educare i turisti al rispetto della città, come ha sottolineato il sindaco Luigi Brugnaro» commenta Giovanni Leone di Ata, «che, certo, è un aspetto importante, ma qui si tratta di un problema di pubblica sicurezza. E soprattutto in questo momento storico, dove l’attenzione è alta anche in seguito agli episodi di terrorismo, non possiamo prendere sotto gamba un tema simile». 

Il blitz degli adesivi è nato a Firenze dove a novembre si è tenuto il G7 del turismo e, nello stesso periodo, diverse associazioni avevano avuto l’idea di affidare agli stickers il loro dissenso rispetto alla proliferazione di b&b a discapito della residenzialità. «Un segno civile di dissenso» ha commentato Leone. 

Ad aderire alla «campagna di reazione spontanea», come l’hanno chiamata i collettivi di tutt’Italia, contro le locazioni turistiche non sono state solo quelle realtà in prima linea per la battaglia alla residenzialità, ma anche tanti cittadini che se sulle prime si sono avvicinati incuriositi a chi incollava gli adesivi, poi si sono fatti avanti per chiedere di poter partecipare, stanchi della situazione che affligge sempre più città, Venezia in primis. 

«Ogni appartamento messo in affitto breve è una casa sottratta alla residenza, forse definitivamente» si legge nella nota diffusa dai collettivi, «Se il turismo rappresenta certo un settore economico rilevante, i benefici per la città sono ormai ampiamente superati da costi insostenibili, che peraltro comportano un sommerso diffuso. Le keybox ne sono una rappresentazione plastica: non è una questione di decoro, ma di vivibilità. Questa la ragione delle proteste in atto in molte città negli ultimi mesi». 

 

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