Valducci: «Il governo è destinato a cadere»

«Il Cavaliere questa volta non arriverà a fine legislatura. Il clima è troppo negativo»
TRIESTE
«Non scommetterei su un Berlusconi che arriva a fine legislatura». Mario Valducci lo ripete dopo averlo detto sabato a Palmanova all’assemblea degli eletti del Pdl. Una previsione nefasta, sorprendente da parte del viceresponsabile degli enti locali del partito, eppure ribadita: «Il clima è negativo e, si sa, in Italia è quasi impossibile finire una legislatura, figuriamoci due».


Onorevole Valducci, a Palmanova più d’uno si è stupito. Davvero crede che Berlusconi non arriverà a completare il mandato?

Diciamo che non ci scommetterei troppi soldi.


Perché?

Perché in Italia non è per niente scontato che chi vince le elezioni riesca a completare la legislatura. Anche a fronte di una vittoria chiara e di una maggioranza ampia come quella che sostiene l’attuale governo.


Che cosa pensa possa accadere?

Osservo i fatti di un Paese un po’ strano. Negli anni passati si è tentato di far cadere Berlusconi sui temi giudiziari. Ora il filone è cambiato. Si è entrati nel gossip. Quello che manca rispetto al resto del mondo è un clima di naturale stabilità necessario a chi vince per fare le riforme. Dopo di che ci si chiede perché non siamo competitivi.


È un’instabilità genetica italiana o sente aria di complotto?

Non credo ai complotti. È solo una constatazione: nella prima Repubblica partiti molti forti hanno garantito la stabilità, poi però, con l’avvento del bipolarismo e dell’alternanza di governo, abbiamo visto in poco tempo due legislature finire in due anni. Mai accaduto prima.


Che conseguenze trae?

Che va profondamente cambiata la Costituzione.


In che direzione?

Serve una riforma presidenzialista che garantisca una stabilità che ora, invece, è sempre a rischio.


Ha sottolineato che la maggioranza è però molto larga. E’ realistico che Berlusconi cada perché la Lega se ne va?
No, non lo è. Ma, detto questo, trovo sconcertante quello che si legge da mesi: un reiterato tentativo di destabilizzare la situazione.


Si fida dunque della Lega?

Dopo il 1994 è stato sempre un alleato molto solido.


E quindi Berlusconi cadrà sul gossip?

Mi auguro di no. Ma, insisto, questo clima non crea le condizioni per le riforme.


C’è qualche responsabilità di Berlusconi per questo clima?

Non mi pare proprio. Berlusconi ha fatto di tutto per semplificare lo schema politico, si impegna sempre per il fare, è il primo a volere un assetto istituzionale più moderno.


Ma se Berlusconi arriva di nuovo in fondo di chi sarà merito?

Suo. Sarebbe un fenomeno. Lo è comunque già. Il mio augurio è che si riesca a cambiare la Costituzione in modo che in futuro chi governa possa assumersi per cinque anni la responsabilità delle riforme.


Come valuta il caso Feltri-Boffo?

Penso che alla pancia dei cittadini non sia sembrato che, dietro alla vicenda, ci sia stato un qualche comportamento sbagliato di Berlusconi. Nessuna lacerazione, dunque, con la Chiesa. In Vaticano c’erano molti dubbi su un direttore del giornale dei Vescovi che non ha saputo spiegare quello che gli è stato addebitato.


Non c’è solo il gossip su Berlusconi.

Infatti. Meglio che il privato non entri nell’arena politica.


Insomma, non scommette?

No. Si cerca sempre la modalità per far venir meno la volontà popolare. E’ un errore di fondo ma, purtroppo, in Italia avviene sempre. Non mi fido, non più.

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