Valdegamberi: "Sull'Unità d'Italia l'assenza di Zaia offende i veneti"
L'esponente dell'Udc polemico sul caso della partecipazione alle celebrazioni garantita in extremis dal Consiglio regionale
Stefano Valdegamberi (a sinistra) con Pierferdinando Casini
VENEZIA. E' duro il giudizio del capogruppo dell'Udc, Stefano Valdegamberi, sulla "delega" che il presidente della giunta regionale, il leghista Luca Zaia, ha dato al presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato (Pdl), per rappresentare il Veneto alle celebrazioni del 150° dell'Unita' d'Italia. "Il presidente Zaia - dice Valdegamberi - si sottrae al dovere istituzionale di rappresentare la regione e lascia che a farlo sia, in modo improprio, il volonteroso presidente del Consiglio".
"Zaia - ha proseguito Valdegamberi - si dimentica di essere presidente di una regione della Repubblica italiana, ma non si è sottratto a fare parte del governo del Paese come ministro". Secondo il capogruppo dell'Udc, con questa decisione Zaia "offende i 600 mila soldati che sono morti sulle montagne venete per il completamento dell'unità nazionale", tra i quali c'erano 70 mila veneti, 50 mila campani e 50 mila calabresi". ''Il suo atteggiamento ambiguo di ministro romano e poi di presidente del Veneto - è la conclusione - risulta offensivo per tutti i cittadini da lui rappresentati, che sono orgogliosi di essere veneti e italiani".
Il caso della partecipazione alle celebrazioni per il 150° dell'Unità d'Italia è scoppiato venerdì scorso, quando il comitato promotore nazionale ha fatto sapere che il Veneto era l'unica Regione a non aver prenotato uno stand (200 mila euro la spesa). Il Veneto al pari della Provincia autonoma di Bolzano. "Ero convinto che la giunta avesse aderito - è stato il commento del capogruppo del Pdl, Piergiorgio Cortellazzo - e non vengano a dirci che ci sono problemi molto più importanti".
All'inizio di questa settimana, constatata la latitanza della giunta, è intervenuto in extremis Ruffato, che ha presentato una delibera per la copertura delle manifestazioni romane: "Non solo è opportuno, ma anche doveroso che il Veneto partecipi. Avremmo fatto davvero una magra figura a non esserci".
Senza troppi fronzoli e abbastanza polemica la presa di posizione successiva di Zaia: "La Regione ha fatto una scelta strategica di livello, affidando la gestione dell'intero consesso al Consiglio regionale. Non c'è persona più autorevole del presidente del Consiglio a rappresentare tutte le forze politiche del Veneto".
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