Un altro orso nei boschi del Bellunese

E’ il secondo dopo Cesare, intercettato nel bosco Nero a Ospitale di Cadore
BELLUNO. Ricompare l'orso a Belluno e secondo il comandante della polizia provinciale di palazzo Piloni, Gianmaria Sommavilla non sarebbe il già avvistato Cesare, ma un altro esemplare più giovane. Ricompare l'orso a Belluno, ma - da una prima analisi delle immagini - questa volta non si tratterebbe di «Cesare», l'animale già avvistato lo scorso marzo e immortalato dalle foto-trappola installate dalla Polizia provinciale. Un nuovo avvistamento dell'orso, sempre nel comprensorio del Bosco Nero, a Ospitale di Cadore (circa 1700 metri sul livello del mare).


Ad immortalarlo, ancora una volta, le foto-trappola installate dall'agente Cesare Sacchet dal quale aveva preso il nome l'esemplare MJ4. Le immagini risalgono allo scorso 30 giugno. Non appena arriveranno le analisi dei reperti biologici, si potrà pensare anche ad un nome per il nuovo quadrupede: per il momento, da una prima osservazione del filmato e delle foto, si può pensare che si tratti di un nuovo animale. «Da quanto è possibile vedere, questo orso (all'incirca due anni di vita) è più giovane di «Cesare» e lo si capisce dalle macchie bianche che ha ancora intorno al collo (che spariscono nell'età adulta) e dalle dimensioni - ha spiegato il comandante della Polizia provinciale di Belluno, Gianmaria Sommavilla -. Avevamo già avuto alcune segnalazioni in zona Bosco Nero (e non solo) nei mesi scorsi, ma soltanto adesso siamo riusciti ad immortalarlo: l'animale deve quindi aver trascorso non solamente l'inverno, ma anche il periodo primaverile nella nostra terra, a conferma che l'ambiente gli è congeniale e - considerando anche la presenza dell'altro esemplare - possiamo dire che questi animali tendono anche a ripercorrere le vie già battute da altri orsi, prima di loro».
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