Tutti in coda per la VespucciIntorno si scatena la casbah

Da Riva Sette Martiri, una giornata da cartolina: tutti in coda per salire sull'Amerigo Vespucci. La nave scuola della Marina Militare è ormeggiata davanti al Museo Navale, arrivata in laguna per onorare il simposio delle marine del Mediterraneo e del Mar Nero. In coda anche vù cumprà con borse e articoli di pelletteria di ogni genere
In coda per salire sull’Amerigo Vespucci, attorniati dagli ambulanti che cercano di fare affari tra i turisti. E’ stata questa la cartolina che molti si sono portati a casa da Riva Sette Martiri nello scorso week end.

Da un lato della coda la splendida nave scuola della Marina Militare ormeggiata davanti al Museo Navale, arrivata in laguna per onorare il simposio delle marine del Mediterraneo e del Mar Nero svoltosi all’Arsenale; dall’altro una fila di lenzuola con borse e articoli di pelletteria di ogni genere e i rispettivi vu’ cumprà.


Il tutto in un periodo di guerra dichiarata - con ronde e pattuglie costanti - da parte di Ca’ Farsetti, a questa forma di commercio. «Una vista vergognosa - denuncia l’autrice della foto - uno dei simboli nazionali ridotto a cornice dell’ennesima casbah abusiva di questa città. Abbiamo anche provato a fermare due carabinieri di passaggio, ma ci hanno detto che erano troppo pochi per intervenire in quella situazione».


E dalle parole dei cittadini, il consigliere comunale della Lega Nord, Alberto Mazzonetto, innesca la polemica politica e promette a breve un esposto alla Procura corredato da immagini e testimonianze. «Ritengo che questa sia una vicenda dettata dalla negligenza del comandante dei vigili urbani e dell’assessore Michele Vianello - attacca - Due che, se la Lega fosse al timone della città, sarebbero già stati cacciati da un pezzo. Ci si accanisce contro i cittadini per fare cassa in vista della chiusura del bilancio o tormentando categorie come quella degli albergatori, e poi si chiudono gli occhi davanti a queste situazioni, ai plateatici non pagati e ai mancati scontrini».


 Il comandante della Polizia municipale Marco Agostini non ci pensa due volte e ribatte: «Non è area di nostra competenza, quella di Riva San Biasio, bensì dei carabinieri. Noi abbiamo le zone centrali da San Marco a Cannaregio. Tanto è vero che domenica pomeriggio, verso le 15, un nostro giovane agente si è fratturato una caviglia rincorrendo con cinque colleghi in borghese un gruppo di ambulanti che vendevano merce contraffatta in campiello della Feltrina. Facciamo tutto il possibile per contrastare il fenomeno del commercio ambulante e i sequestri continuano».


Dall’Arma non sono giunti commenti in merito, ma rimane il fatto che la Polizia municipale non lo è solo di San Marco o Cannaregio, ma di tutta la città. «Hanno fatto bene a vendere anche lì - taglia corto Paolo Minniti della Lega Antirazzista - A Venezia si fa una tolleranza zero che in tre anni ha portato solo allo spreco di denaro pubblico, come per i medicanti, e a sfruttare gli ambulanti a uso e consumo delle proprie campagne elettorali».


Roberto Magliocco, presidente dell’Ascom, però ricorda: «Il problema non si risolve spostando i vù cumprà da un posto all’altro, ma raggiungendo quel famoso accordo per trovargli un lavoro in città. Altrimenti si deve presidiare Venezia con l’Esercito, e questo credo che nessuno lo voglia vedere».

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