Troppi studenti a Venezia"Niente gite a primavera"

L'assessore al Turismo, Augusto Salvadori, invita le scuole a programmare con il Comune le visite delle classi in città e invia una lettera al ministro della Pubblica Istruzione Fioroni
Niente scolaresche in primavera, men che meno nei dintorni di Pasqua, del fine settimana del 25 aprile e del ponte del primo maggio, quando la città è già piena da scoppiare e i veneziani - tra Rialto e Piazza San Marco - rischiano la crisi di nervi. A chiederlo, con una lettera al ministro della Pubblica Istruzione Fioroni e altre centinaia alle varie direzioni scolastiche di tutta Italia, è l'assessore al Turismo Augusto Salvadori il quale, di fronte alla prevedibile invasione di studenti - oltre 300 mila ogni anno - ha deciso di correre ai ripari prima che la situazione esploda. Sul filo di lana, perchè le prime gite in laguna sono già incominciate e, se non sono ancora incominciate, sono almeno state programmate e prenotate.


Nella lettera viene suggerito gentilmente che le scuole chiamino gli uffici competenti del Comune per ricevere indicazioni sui periodi più opportuni per programmare la gita a Venezia. Naturalmente non a Pasqua nè durante i ponti della primavera. Meglio in autunno, tipo novembre, o in inverno, come febbraio, però non durante il Carnevale. In aggiunta al suggerimento, Salvadori offre la possibilità di una visita a Ca' Giustinian.


La programmazione delle vacanze delle scuole, già annunciata da Salvadori un anno fa, non è semplicissima perchè, di fatto, i dirigenti scolastici possono fare quello che vogliono e generalmente vogliono che i ragazzi vedano Venezia con la bella stagione, evitando la nebbia, il freddo o il caldo torrido.

Come possono fare quello che vogliono anche i diciotto milioni di turisti che mediamente arrivano in laguna nell'arco di dodici mesi.

Salvadori si è occupato anche di loro scrivendo svariate lettere indirizzate alle sedi estere dell'Ente nazionale italiano turismo e agli operatori turistici di tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda all'Alaska, spiegando che la situazione in laguna è difficile perchè la città è molto delicata e dunque benvengano, benvengano tutti, purchè usino le buone maniere. Ieri pomeriggio, però, due turisti le hanno completamente dimenticate presentandosi in Piazza con due biciclette.


Nelle sue missive l'assessore rivolge un saluto molto ospitale a chi ha scelto Venezia come meta ma, contemporaneamente, ricorda la fragilita di una città così particolare, dove ogni cosa viene amplificata da un tessuto delicatissimo. Se la lettera agli addetti ai lavori è già sui siti giapponesi, da oggi su quello di Ca' Farsetti apparirà una missiva rivolta a tutti i turisti in cui si rammentano anche le varie norme che regolano la vita cittadina, non ultima quella di non scambiare San Marco e dintorni per un'area pic nic.


«Stiamo lavorando su due fronti - spiega Salvadori - da un lato stiamo cercando di far sì che le scolaresche arrivino in laguna in altri periodi dell'anno e, dall'altro, stiamo informando l'universo mondo che i turisti sono graditissimi purchè riconoscano la delicatezza della città che li ospita e si comportino con buona educazione».

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