Tram, Orsoni batte cassa a Roma
Il primo cittadino Orsoni è andato nella Capitale per chiedere nuovi fondi per finanziare il tram di Mestre. Il ministro Matteoli: «Apriremo subito un tavolo per la mobilità veneziana»
Il sindaco Giorgio Orsoni
VENEZIA. Ha incontrato alcuni ministri e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. Ma, soprattutto, ha strappato al ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli un impegno concreto a sostenere i nuovi interventi
sulla mobilità. In pratica soldi per il tram.
Questo il bilancio della «missione romana» del sindaco Giorgio Orsoni, appena rientrato dalla capitale. «Lasciamo perdere le missioni - afferma Orsoni - Si è trattato di una semplice e doverosa visita istituzionale. Un sindaco, anche di un piccolo Comune come Venezia - scherza il primo cittadino - deve pur cercare di avere un rapporto con il governo per stabilire un dialogo».
Nel merito degli incontri con «vari esponenti del governo» Orsoni non si sbilancia.
«La politica degli annunci non fa parte del mio stile, preferisco le cose concrete»
sottolinea. Un modo come un altro per dire che, sul fronte finanziario (ad esempio i 42 milioni stanziati, ma non ancora erogati a Ca' Farsetti dallo Stato o la richiesta di poter applicare l'addizionale Irpef per far quadrare i conti) bisogna attendere ancora un po' per avere le buone notizie attese da tempo.
Se il sindaco cita, però, la «grande comprensione» manifestata dal ministro Altero
Matteoli per le difficoltà relative alla mobilità veneziana, è lecito attendersi che ci sia qualcosa di più del sostegno morale. E infatti Orsoni ha strappato a Matteoli «la disponibilità a convocare un tavolo per fare un quadro delle necessità finanziarie».
Insomma: il primo passo per contare su un ulteriore sostegno economico necessario per completare il tracciato (Venezia) e risolvere i problemi causati dai lavori sul sottopasso ferroviario.
GUARDA
A proposito di ministri e di questioni finanziarie, infine, Orsoni rivolge un appello al
ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli. Il riferimento è a quei 42 milioni deliberati, ma non ancora accreditati. Sapere se entreranno nelle casse di Ca' Farsetti con il bilancio 2010 piuttosto che con l'esercizio 2011 non è secondario. Sapendo di poterci contare o meno sindaco e vicesindaco-assessore al Bilancio
sarebbero messi nelle condizioni di assumere determinate decisioni piuttosto che
altre. «Ci attendiamo che il ministro sappia superare quegli intoppi burocratici che finora hanno bloccato quei soldi a Roma» auspica Orsoni.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video