Tanko innocuo, Serenissimi assolti
Prosciolti i membri del Governo Veneto: Gilberto Buson, Flavio e Cristian Contin

Il tanko dei Serenissimi in piazza San Marco nel maggio 1997; sotto, Flavio Contin
ROMA.
La Corte di Cassazione ha messo la parola fine ai processi ai Serenissimi, il manipolo di indipendentisti che il 9 maggio 1997 assaltarono il campanile di San Marco. I giudici romani hanno assolto definitivamente dalla pesante accusa di aver fatto parte di un'associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico Cristian Contin, 36 anni di Urbana, lo zio Flavio Contin, 68 anni di Casale di Scodosia, e Gilberto Buson, 72 anni di Terrassa Padovana. Il proscioglimento dei tre militanti del «Veneto Serenissimo Governo» dall'accusa di terrorismo eversivo per aver fornito armi all'organizzazione secessionista è stato confermato dalla Cassazione perchè l'organizzazione era «strutturalmente» non idonea «al perseguimento dello scopo eversivo, data l'assoluta carenza di disponibilità strumentali che tale programma potessero attuare». Questo sostiene la Sesta sezione penale della Corte romana, di cui fanno parte tra l'altro anche due noti giudici veneti prima magistrati in Corte d'appello lagunare, con la sentenza depositata ieri. In realtà, i tre erano stati assolti da questa accusa sia dalla Corte d'assise d'appello di Venezia il 9 giugno 2008 sia in primo grado da quella di Padova l'anno precedente. Secondo la Cassazione, dunque, i due trattori (i cosiddetti «tanko» e «tanketti»), trasformato l'uno in un rudimentale veicolo lanciafiamme e l'altro da utilizzare «in non meglio precisate azioni dimostrative con uso di esplosivo» non erano adatti a realizzare un programma eversivo, anche se fino al maggio del 1997 l'organizzazione dei «Serenissimi» aveva compiuto un'azione dimostrativa sul Campanile di San Marco, a Venezia, con abbordaggio e occupazione di un ferry boat. E proprio per quell'azione Buson e i due Contin, assieme a Fausto Faccia, Antonio Barison, Moreno Menini, Luca Peroni, Andrea Viviani e Giuseppe Segato, furono condannati ad una serie di reati con l'aggravante di aver agito per l'eversione dell'ordine democratico. Il famoso «tanko» venne utilizzato dal commando di indipendentisti per sbarcare in Piazza San Marco e far credere che avevano un notevole potenza di fuoco: con lamiere e un tubo delle stufa avevano trasformato apparentemente un mezzo agricolo in un mezzo blindato che poteva davvero sparare fuoco. Con quello erano partiti dalla campagna veneta, erano saliti al Tronchetto in un ferry boat diretto al Lido e lo avevano dirottato in modo che li scaricasse all'alba direttamente a San Marco. Oltre al «tanko», che finì sulle prima pagine dei quotidiani e sui telegiornali di tutto il mondo, avevano una mitraglietta, Dopo alcune ore, nella tarda mattinata, furono stanati dal loro mezzo e dal campanile, all'interno del quale nella notte erano penetrati, dall'intervento dei Gis, il corpo speciale dei carabinieri arrivati in elicottero e che si arrampicarono con le funi dall'esterno sul campanile. Il processo conscluso ieri a Roma era stata avviato dall'ex procuratore di Verona Guido Papalia e alcuni dei Serenissimi, per evitare il processo, avevano patteggiato la pena. Per Buson e i due Contin, però, il procedimento era finito a Padova.
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