Superstrada Pedemontana, a metà marzo via agli sconti
Misura necessaria dopo i rilievi mossi dalla Corte dei Conti. L’opposizione attacca: «Un grave buco finanziario». Sostenibilità economica in bilico per la superstrada tra le province di Vicenza e Treviso: l’obiettivo è incentivare il transito delle auto
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Entro metà marzo saranno applicati gli sconti agli automobilisti che percorrono la Superstrada Pedemontana Veneta utilizzando un dispositivo Telepass: si tratta di una riduzione del 60% per le tratte entro i 25 chilometri, da lunedì a venerdì. Per residenti e non.
È una delle prescrizioni che la Corte dei Conti ha dato alla Regione Veneto con il terzo follow up, nell’ambito del monitoraggio sulla sostenibilità dei conti pubblici per l’esecuzione dell’opera.
Viene mosso anche il rilievo dell’aumento della velocità massima consentita, da 110 a 130, come una vera autostrada. Ma la richiesta della Regione Veneto giace da almeno due anni sul tavolo del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
«Una sequenza impressionante di criticità, peraltro note, visto che si tratta di questioni che ho denunciato già nel 2010», è il commento duro del consigliere regionale di Europa Verde Andrea Zanoni, che da anni ormai segue il dossier.
Gli sconti
La data esatta non è ancora stata stabilita ma sembra proprio che da metà marzo saranno applicati gli sconti, appena il concessionario e gli operatori dei servizi di telepedaggio saranno pronti.
Qualche esempio: dal casello di Montebelluna a quello di Spresiano-Villorba 1 euro anziché a 2,50 euro, e dal casello di Montecchio Sud a quello di Malo 1,64 euro anziché a 4,10 euro. È una misura pensata soprattutto per chi abita e lavora lungo questa arteria: per chi si reca al lavoro, per gli artigiani e i loro clienti, per le aziende.
Il monito della Corte dei Conti
«La Corte dei Conti reputa utile l’iniziativa della Regione di implementare ulteriori studi al fine di incentivare il flusso di traffico sulla Superstrada mediante eventuali modifiche tariffarie», specificano i magistrati relatori. Invitano quindi caldamente a procedere con la scontistica per incentivare i flussi.
Secondo i dati della Regione, i flussi di traffico dei mezzi pesanti sono superiori alle revisioni del 2017. Il problema sono le automobili, il cosiddetto traffico leggero.
Altra raccomandazione dei magistrati contabili è quella che riguarda il limite di velocità lungo la tratta, che dovrebbe essere spostato da 110 a 130 chilometri orari. «È stata richiesta l’istituzione di un tavolo tecnico congiunto tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Regione per l’approfondimento al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, ma si è in attesa di un riscontro». E l’attesa dura da circa un paio d’anni, circostanza che rischia di incidere negativamente sulla sostenibilità economica.
Da non sottovalutare anche il capitolo legato all’Iva indebitamente versata dalla Regione al Concessionario, per un importo che supera i 20 milioni di euro. Quei soldi, in qualche modo, dovranno tornare indietro.
Quanto al bilancio complessivo, dal 1 marzo 2024 al 30 novembre dello stesso anno, la Regione ha speso a titolo di canone di disponibilità 140.861.335 euro. Per lo stesso periodo ne ha incassati 93.560.133 a titolo di pedaggio. «Un buco finanziario che difficilmente potrà essere rattoppato, nemmeno nell’ipotesi di ottenimento e gestione da parte della Regione degli introiti delle altre autostrade», continua Zanoni.
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