Sul go-kart a 110 km all'ora in mezzo al traffico
Internet offre centinaia di film delle vacanze sulle spiagge della costa veneziana. La bravata di due amici finisce su YouTube. Tuffi spericolati dal ponte della Brussa
JESOLO. Sapore di sale, sapore di mare, sapore di web. L'estate del 2007 sulle spiagge del litorale finisce in Internet: bravate, scherzi, torture, nottate intere trascorse a ballare. Centinaia i video che si possono vedere su YouTube e che ritraggono i ragazzi in vacanza a Jesolo, Caorle, Bibione, Eraclea, Sottomarina. E il sole d'agosto rende ancor più bulli. Guardate il video di 28 secondi caricato da Markisdj - questo il suo nickname - alcuni giorni fa: due amici sparati con una sorta di go-kart a oltre 110 chilometri orari (galeotto fu il tachimetro digitale ripreso nel video) in centro a Jesolo, in via del Bersagliere, dove il limite è invece di 50 chilometri orari. Sullo sfondo il rombo del motore. Il viale è riconoscibile e i due ragazzi anche perché la piccola telecamera - forse quella del telefonino - indugia sui loro volti tronfi mentre il go-kart supera le auto e infine decellera per mettersi dietro un bus turistico.
Un popolo che vive per filmarsi, una generazione che ha messo in cantina le vecchie cartoline, che si riconosce perché si vede in quel grande specchio digitale e collettivo che è diventato YouTube. Dove anche se digiti Brussa trovi qualcosa: Loris, Marco e Alberto che si tuffano dal ponte, della Brussa appunto, di Caorle. Un volo di parecchi metri, per fortuna finito bene. L'acqua e la spiaggia, che è la vera scenografia dell'estate dove finiti i tempi imposti dalle lezioni di scuola e dell'università, la libertà d'azione diventa a tratti spensierata a volte eversiva.
In un video di quasi un minuto e mezzo girato con la telecamera, Andygotslot riprende un ragazzo che indossando la maschera di Bush si crede il padrone della terra e armato di una pistola ad acqua spara e spruzza stupefatti passanti a passeggio sul bagnoasciuga. E poi c'è Dave, ragazzotto svizzero: torturato da amici, sepolto sotto la sabbia, con la sola testa di fuori, è costretto a bere fiumi di birra tra gli sghignazzi orgogliosi degli amici di ombrellone. Ma la palma della simpatia spetta forse ad un gruppo di ragazzi per un video inserito da g4bric, uno di loro. A vederlo sembra una normale partita di calcio, ma nell'audio c'è qualcosa che non va. È quello della finale dei mondiali di calcio del 9 luglio 2006 a Berlino: la mitica Francia-Italia. Siamo ai tempi supplementari dopo l'1-1 allo scadere dei novanta minuti regolamentari. Lo Zidane di turno si avvicina al Materazzi nostrano. Uno sfottò, la rincorsa e poi la testata rimasta nella storia del calcio. E come audio la telecronaca ufficiale: «E no, e no, e no, non si può, non si può». Per ridere, si ride di gusto. E poi c'è Gkomi che mette al suo video un titolo eloquente: «Cazzate a Bibione». Non poteva essere più azzeccato. Sette minuti di scorribande nella località balneare. Una su tutti: i tre protagonisti a passeggio per il centro con le natiche di fuori. Volgarità anche, non mancano, spesso ingenue, altre volte gratuite, come le gare di bestemmie con i concorrenti che certo non si risparmiano.
Profano e sacro: le sfaccettature dello specchio dei ventenni sono tantissime. A cercare tra le maglie trovi anche il video sulla missione delle Sentinelle del mattino a Bibione, che in spaggia ci vanno pure, come i loro coetanei, ma per fare opera di evangelizzazione sotto l'ombrellone. Sono tante, sono decise, e si mostrano su YouTube. Scampoli in pixel della prima vera estate italiana su YouTube - che solo da poco è diventato un fenomeno di costume. Ci vuole poco a capirlo. Perché oltre alle storie, agli scherzi, ci sono decine di video di feste nei locali più in, del concerti al faro, dei balli in spiaggia. E ancora video barbosissimi di minuti e minuti in cui scorrono lente le foto delle vacanze, alcune volte col commento, più spesso con una colonna sonora.
Insomma, a distanza di anni dalle serate trascorse a sbadigliare davanti alle diapositive, nemmeno YouTube ci salverà dalla tortura da «Arancia Meccanica» dei racconti per immagini delle vacanze dei nostri più cari amici. E reggerà poco la scusa di non avere un solo minuto per collegarci a Internet dal pc di casa.
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