«Spot della Coca Cola deleterio per il turismo»

Il sindaco di Caorle, Marco Sarto, a capo della protesta contro uno spot pubblicitario della Coca-Cola. "E' contro il turismo"
«L’ultimo spot televiso della Coca-Cola è deleterio. Non si può consigliare alla gente di non andare in vacanza e al ristorante. Cosa facciamo? Chiudiamo baracca e stiamo anche noi a casa?». Marco Sarto, sindaco di Caorle da molti anni, è saltato sulla poltrona quando ha visto lo spot della celebre bibita: una bambina dice di preferire la vacanza dalla nonna piuttosto di spendere soldi in albergo o in un villaggio turistico e ancora, mangiare e giocare a carta in casa, invece di andare ad una cena di gala, al ristorante o ad una festa. «Questo è un autogol per la Coca Cola» - dice il sindaco.


Lo spot «politically correct» in ambito di crisi economica non è piaciuto anche all’assessore al turismo della Regione, Franco Manzato, soprattutto per l’uso della parola «famiglia». «Intanto - ha detto il vice presidente leghista della giunta regionale - è il caso di far sapere alla Coca Cola che in Veneto quando si sta in famiglia si beve vino e non il contenuto di una lattina e si può essere in famiglia in ogni angolo turistico del Veneto». Dopo Manzato il fronte anti Coca Cola si è allargato ieri con il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro (Lega Nord): «Certo il messaggio della serenità in famiglia è apprezzabile - ha spiegato Muraro - ma si può vivere felici in famiglia anche girando a visitare località affascinanti». Parole che hanno fatto gongolare il sindaco di Caorle dopo la sua solitaria protesta: «Mi fa piacere che altri amministratori veneti si siano accorti di quanto lo spot sia sbagliato perchè colpisce l’interezza del settore turismo del Veneto, forza trainante della nostra economia».


Ma Sarto va oltre: «Invito la Coca Cola a ritirare lo spot e a sostituirlo con un altro che possa accomunare la bibita alla felicità di andare in vacanza». Il sindaco di Caorle, a capo di una giunta di centrodestra e al secondo mandato, ricorda che la sua è «una protesta educata ma ferma» e annuncia che «alcuni dei titolari di bar e ristoranti di Caorle potrebbero decidere di protestare contro lo spot sostituendo la celebre bibita americana con il mai tramontato chinotto». Un invito che Sarto si sente di estendere anche alle altre località turistiche della costa veneziana. «Abbiamo collaborato in passato per tante iniziative con i sindaci di Jesolo, Bibione e Cavallino. Sarebbe ora di fare fronte comune anche in queste situazioni che possono ledere gli interessi di tutti. Siamo all’inizio della stagione turistica e sono stati fatti grandi investimenti. I nostri imprenditori devono sapere che li vogliamo tutelare. Anche con queste proteste».
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