SPECIALE ELEZIONI Tutto sulla corsa a sindaco Candidati, liste, notizie utili

Entra nel vivo la campagna elettorale per il nuovo sindaco di Venezia e per il rinnovo del consiglio regionale. Ecco tutte le informazioni
VENEZIA
Addio Cacciari, ce ne andiamo con Brunetta. Salti di barricata più o meno ufficiali, ammissioni a mezza bocca. E un esercito di ex amici, compagni e simpatizzanti «passati col nemico». Nomi noti dell’imprenditoria veneziana. Ma anche «imprenditori di se stessi», politici nati e cresciuti alla corte del filosofo. Saranno i sondaggi martellanti o le promesse che arrivano da Roma. Fatto sta che sono parecchi quelli già passati di là. O di qua, a seconda dei punti di vista. Candidati e non solo.


Il caso più clamoroso è quello di Enrico Mingardi, per cinque anni assessore di fiducia di Cacciari, Il filosofo lo aveva sostenuto per la presidenza del Porto, ma Galan e il governo Berlusconi gli avevano preferito Paolo Costa. Mingardi in pole anche per la candidatura a sindaco, poi per la direzione Actv. «Non mi hanno dato garanzie», ha spiegato prima di annunciare il suo passaggio con Brunetta. Il ministro, a quanto pare, gli ha promesso un «incarico di prestigio», forse proprio l’Actv o le Ferrovie dello Stato. Così lui adesso fa campagna elettorale per l’«ex avversario». Normale, commentano a destra. Sorrisi beffardi. E la convinzione che la «campagna acquisti» più che influire sui consensi elettorali colpirà la psicologìa dell’avversario. «Se vanno, vuol dire che l’altro ha già vinto» è il pensiero dominante. Non necessariamente vero.


Mingardi e non solo. Nella lista del ministro-candidato ecco Massimo Colomban, patron di Permasteelisa ed ex presidente del Vega, il Parco scientifico di Marghera. Nel luglio scorso l’accordo tra Cacciari e Galan e la sostituzione di Colomban con Luigi Rossi Luciani, con Michele Vianello nuovo direttore.


«Gestione che ha prodotto passivi», aveva accusato Cacciari. «Me ne vado perché c’è troppa burocrazia», replica l’industriale. Con i Brunetta boys anche Damaso Zanardo, altra figura di imprenditore da sempre vicina a Cacciari. Anche lui giustifica il salto con la «troppa burocrazia».


Ci sono anche figure fino a poche settimane fa in campo con il centrosinistra. Giampaolo Pighin architetto e autore di molti progetti immobiliari su Mestre, ha lasciato l’Udc dopo che il suo nome era già nei cartelli elettorali. Brunetta gli avrebbe promesso un incarico di peso in caso di vittoria. Se ne va anche Vincenzo Marinese, imprenditore siculo della Guaraldo che ha costruito il Vega e rilevato il Venezia prima dei Poletti. A casa sua la festa per la campagna elettorale di Brunetta. Nella lista - messa insieme da Antonio Gatto, presidente dell’ordine degli architetti nominato in Salvaguardia da Cacciari - c’è anche Aldo Rosso, imprenditore già in corsa con Salvadori, nominato da Cacciari presidente dell’Ente Gondola. Il programma del Pdl è opera di Bruno Bernardi, docente di Ca’ Foscari che alla fine degli anni ottanta doveva fare l’assessore nella giunta rossoverde di Cesare De Piccoli. Lavorano con Brunetta anche molti ex socialisti già di area centrosinistra. Come Vittorio Salvagno, ex direttore generale Vesta, che ha messo in lista suo figlio Andrea Salvagno, anch’egli dipendente Vesta.


Infine, le mogli. Maura Collarini, ex first lady del sindaco Costa quando Brunetta era ferocemente all’opposizione, adesso sostiene il ministro. Insieme a Barbara del Vicario, moglie di Tonci Foscari (in lista). Non è passata di là Laura Fincato, anche se resta molto arrabbiata con Cacciari e il Pd. E nonostante sia un ex Psi, compagna di partito di Brunetta, che continua ad essere molto vicino a Giuliano Segre (presidente della Fondazione di Venezia), che della Fincato è il marito. E’ invece andato in lista con il ministro l’ex segretario della Fondazione di Venezia, Umberto Marotta.


Lunga la lista anche degli ex Margheriti - come Vittorio Baroni e Paolino D’Anna - adesso tra gli «Amici popolari». Va con Brunetta anche Raffaele Borghi, ex direttore del Personale del Casinò. Resiste nonostante le pressioni Alessio Vianello, già tra i possibili candidati sindaci del centrosinistra. Insomma, un piccolo terremoto. Sposterà alla fine anche i voti oltre agli equilibri di vertice?

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