Soldati nelle strade, oggi si decide
Si riunisce il comitato per l’ordine e la sicurezza, Venezia dice «no». Vianello (Comune): «Non li vogliamo e visto che si parla a vanvera li utilizzeremo per derattizzare»
VENEZIA
. Tutti dicono che sono utili, ma nessuno li vuole. O meglio tutti li vedono bene in servizio negli altri comuni, non nel proprio. Sono i 30 militari che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha deciso di inviare a Venezia per contribuire a garantire la sicurezza sul territorio. Sono Lagunari pronti a entrare in servizio appena il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) - che si riunisce oggi alle 18 - deciderà come impiegarli. I sindaci delle località balneari dicono che a loro bastano gli agenti della Polizia provinciale.
Il Comune di Venezia sostiene che per dare la caccia ai vu’ cumprà non servono, mentre il Prefetto deve comunque impiegarli. E la neo presidente della Provincia Francesca Zaccariotto - che si è spesa per l’arrivo dei militari assieme al suo assessore Raffaele Speranzon - si augura che Massimo Cacciari ci ripensi e che «se non li impiega per contrastare i venditori ambulanti li usi almeno sul Terraglio per combattere il fenomeno della prostituzione, o magari per metterli alle porte della città o in porto, per contrastare l’arrivo dei clandestini. Non bisogna perdere l’occasione data per garantire una maggiore sicurezza, che non è una questione ideologica. La sicurezza è un bene da garantire a tutti», dice la presidente leghista. «E poi non ci si può nascondere dietro ai numeri e dire che 42mila reati sono meno dell’anno scorso. Quel dato per me è preoccupante lo stesso. E io lo leggo rispetto a 20 anni fa quando non c’erano tutti questi clandestini e i reati erano molti meno».
Michele Vianello vice sindaco di Venezia con delega alla Sicurezza, non le manda a dire e replica: «Allora, la linea del Comune è chiara: a noi i militari non servono. Ci servono semmai operatori di forze dell’ordine. Se parlo così è perchè il sindaco concorda con me su questa linea. Considerato che si parla a ruota libera su come impiegare i militari, lascietemi dire che allora io li chiedo per derattizzare la città o magari per combattere i gabbiani che tanto disturbano il presidente Galan. Considerato che li fanno arrivare senza sapere come impiegarli e senza, soprattutto, rappresentare al Ministro per quale situazione critica servono, allora tutti possiamo parlare a vanvera», continua Vianello. «Certo sarà il prefetto a decidere. E’ anche vero che noi riteniamo che non servono e imporli è pur sempre creare una situazione imbarazzante. E poi ognuno ha il proprio ruolo e i militari, scusatemi, hanno compiti ben diversi. Si tratta di ragazzi che sono stati in Iraq, in Afghanistan, nella ex Jugoslavia. Gente che ha combattutto i terroristi, quelli veri. Lasciamoli fare il loro lavoro».
Queste sono le premesse al Cosp di questo pomeriggio presieduto da Luigi Pizzi vicario del Prefetto, al quale sono stati invitati anche i sindaci di Portogruaro, Eraclea, Caorle, Jesolo, San Michele al Tagliamento e Chioggia. Ognuno rappresenterà al prefetto e ai vertici di Questura e Carabinieri le proprie esigenze.
I lagunari comunque sono pronti. Da mesi vengono addestrati per compiti di agenti di pubblica sicurezza e hanno già avuto un’esperienza a Milano. Per renderli operativi devono essere affiancati da un ufficiale di polizia giudiziaria, cioè da un carabiniere o da un poliziotto con tale qualifica. La gran parte dei Lagunari scelti per l’operazione «Strade sicure», appartiene alla compagnia fucilieri del reggimento Serenissima e sono di stanza alla caserma Bafile di Malcontenta. La stessa compagnia a cui apparteneva Matteo Vanzan morto in Iraq.
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