Sinti, trasloco «obbligato» Inagibile il vecchio campo
Colpo d’accelerazione al trasloco delle 38 famiglie nel nuovo villaggio

La lettera è attesa per oggi negli uffici del sindaco Massimo Cacciari. Dopo il sopralluogo del settore Igiene Pubblica dell’Asl 12 si attende il documento con cui l’azienda sanitaria attesta l’inagibilità del vecchio campo sinti di via Vallenari. Si accellera così sul trasloco. Per la verità il documento era atteso già da ieri negli uffici del capo di gabinetto Maurizio Calligaro. Il contenuto è scontato, dicono in Comune, dopo che si è diffusa la notizia del sopralluogo eseguito lunedì mattina dall’Ufficio Igiene pubblica dell’Asl 12 al vecchio campo di via Vallenari. «Inagibilità».
E’ questa la parola che tutti in Comune danno per scontata, dopo i ripetuti allarmi lanciati sulle condizioni precarie della struttura dove vivono 38 famiglie sinti che attendono da mesi il trasloco nelle nuove casette. Il sopralluogo dei tecnici dell’azienda sanitaria insomma avrebbe certificato quello che è sotto gli occhi di tutti, ovvero l’inagibilità della vecchia struttura di via Vallenari (lato Bissuola).
Ovvia conseguenza, anche se in Comune le bocche sono cucite in queste fasi cruciali di una vicenda ancora costellata di polemiche, sarà - dicono i ben informati - una ordinanza del sindaco di Venezia, che in qualità di massima autorità sanitaria della città, decreterà la chiusura del vecchio campo nomadi dando così il via al trasloco delle famiglie nella nuova struttura all’altro lato della 14bis, dove è oramai pronto da giorni il nuovo villaggio.
Nel vecchio campo da settembre era cominciato la smobilitazione del campo in vista del trasloco inizialmente previsto per ottobre e così erano state tolte le casette mobili e i servizi igienici. Adesso in attesa di andarsene, i sinti utilizzano servizi igienici comuni, insufficienti per tutti, con carenza di acqua calda e nel campo sono presenti immondizie, conseguenza delle mancate manutenzioni. Una situazione precaria acuita dal fatto che nel campo su circa 150 ospiti, la metà sono bambini e ragazzini.
«Stiamo aspettando di capire come evolveranno le cose», si limita a dire l’assessore alle Politiche Sociali Sandro Simionato. «Siamo in attesa del rapporto dell’Asl 12 sul sopralluogo di lunedì - chiarisce Calligaro, sentito da noi ieri - cosa ci aspettiamo? Non c’è alcun dubbio che lo dichiareranno inagibile». La dichiarazione di inagibilità della struttura da parte dell’Asl veneziana, quindi, apre la strada al trasloco che è diventato una certezza soltanto dopo l’incontro in Prefettura della scorsa settimana.
«I miei cittadini li sistemo dove e quando dico io», aveva detto al termine del vertice con il prefetto il sindaco di Venezia Massimo Cacciari. Dopo quella riunione, seppur invitando il Comune a non procedere con il trasferimento, la Provincia di Francesca Zaccariotto ha anche spiegato di non opporsi più, come fatto invece finora con la sospensione del procedimento, al blocco della procedura per la installazione della cabina Enel al nuovo campo. Una linea rafforzatasi dopo la vittoria al Consiglio di Stato che ha dato ragione al Comune su tutto il fronte rigettando i ricorsi presentati del comitato «No campi nomadi».
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