Si spara dopo una lite con la compagna, è in fin di vita
L’uomo, ricoverato in Rianimazione nell’ospedale di Monselice, si trovava nell’abitazione della compagna quando ha deciso di spararsi al petto un colpo di fucile: forse una lite con la donna all’origine del tentato suicidio
PERNUMIA.
Un gesto che poteva costare la vita. Un’azione forse dettata dalla passione e che ora ha condannato un cinquantaquattrenne di Mirano, Mario Michieletto, a lottare tra la vita e la morte. Tutto è accaduto l’altra notte a Pernumia, nel Padovano. In un’abitazione alla periferia del centro paesano l’uomo si è sparato un colpo al petto con il proprio fucile.
Ora è in Rianimazione nell’ospedale di Monselice. Ieri ha aperto gli occhi, ha mosso una mano, ma per dichiararlo realmente fuori pericolo bisognerà attendere le prossime ore. Erano le 2.30, in piena notte, quando Mario Michieletto, 54 anni, di Mirano, si è alzato improvvisamente dal letto ed ha abbandonato la propria camera. L’uomo si trovava nell’abitazione della compagna, in via San Pietro Viminario, la strada che lega Pernumia all’omonimo Comune limitrofo. Michieletto ha fatto tutto senza svegliare la donna che dormiva con lui. Ha quindi imbracciato un fucile, un calibro 12 da caccia regolarmente detenuto e denunciato alle autorità. Il cinquantaquattrenne si è puntato la canna del fucile al petto e ha premuto il grilletto. Forse per il rinculo del colpo, il fucile ha però cambiato traiettoria.
I pallini di piombo sparati dall’arma hanno solo sfiorato il cuore di Michieletto, risparmiandogli di fatto la vita. Proprio perché i pallini non hanno colpito il cuore i famigliari di Mario non escludono che possa essersi trattato di un colpo accidentale, anche se la verità la potrà raccontare solo lui. In ogni caso il boato dello sparo ha svegliato la donna, che di soprassalto si è alzata dal letto ed è corsa in aiuto del compagno.
Le condizioni del convivente sono parse subito gravissime. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Monselice e i sanitari del 118 monselicense. Michieletto è stato trasportato immediatamente nell’ospedale cittadino e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. I medici hanno dovuto rimuovere i piombini di ferro che hanno trapassato il suo petto. Ora è in prognosi riservata, nel reparto di Rianimazione.
Il cinquantaquattrenne, che a Mirano lavora nella concessionaria d’auto di via Cavin di Sala con il fratello maggiore, vive da tempo a Pernumia. La compagna ha rivelato ai carabinieri che i due avevano avuto un alterco, qualche ora prima.
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