Sgarbi contro tutti: «La sublagunare? Progetto indecente»
"Porterò al ministro Bondi un dossier su molti nuovi progetti che stravolgono questa città e sono davvero brutti". Vittorio Sgarbi promette battaglia. Anche se, si dice, la sua nomina da soprintendente non è ancora stata ratificata dalla Corte dei Conti. "Tutto a posto - dice lui - Corte dei Conti? Non so neanche cosa sia"
La sublagunare? «Non lo conosco nei dettagli ma mi pare un progetto indecente. La casa dello studente a San Giobbe? Orribile. In questa città ci sono troppi progetti brutti. Bisogna fare qualcosa». Vittorio Sgarbi irrompe alla Ca' d'Oro poco dopo mezzogiorno.
Deve inaugurare la nuova sezione del museo dedicata ai bozzetti e ai modellini di Andrea Brustolon, bellunese di nascita, uno dei più grandi scultori e intagliatori del legno del barocco veneziano. L'occasione è l'acquisto in prelazione deciso dalla soprintendente del Veneto Anna Maria Spiazzi di un «modelletto» della grande pala lignea custodita nella chiesa di San Pietro a Belluno. Sessanta milioni di euro per recuperare un'opera già in vendita all'asta. Sistemata a Venezia perché a Belluno musei statali non ce ne sono. «E' un'opera eccezionale», spiega Sgarbi, «uno dei capolavori di Brustolon che ha operato a lungo a Venezia». L'idea adesso è quella di portare alla Ca' d'Oro anche i quattro bozzetti ora all'Accademia (e prima a Ca' Rezzonico) tra cui una testa intagliata di rara bellezza. «Perché alla Ca' d'Oro? perché il luogo è adatto, ci sono già raccolte di oggetti più che dipinti di grandi dimensioni». In camicia e con la scorta della Finznza, Sgarbi non rinuncia al consueto show. «Ma dove stanno i giornalisti? Le telecamere, i fotografi? Danno tutto quello spazio alle schifezze come i nuovi edifici di San Giobbe e poco a queste opere d'arte».
Poi torna sui «progetti brutti che stanno invadendo la città». E annuncia battaglia. «Porterò al ministro Bondi un dossier su molti nuovi progetti che stravolgono questa città e sono davvero brutti». Così la sublagunare, futuristico collegamento del treno sott'acqua per cui spingono le imprese e una parte della politica. Tunnel sotto l'acqua ma soprattutto piattaforme in cemento e stazioni davanti allo sky line delle fondamente Nuove. Un equilibrio socio economico stravolto da una infrastruttura adatta alle metropoli più che alla città d'acqua. Due anni fa Sgarbi aveva anche sparato a zero contro il ponte di Calatrava. Non brutto, ma messo nel posto sbagliato perché «da piazzale Roma non si vede più il Canal Grande e la cupola di San Simeon». Poi è stata la volta dei nuovi pontili Actv dei Giardinetti e del Lido, troppo grandi e inadatti alle misure della città. Infine il nuovo edificio a San Giobbe di Ca' Foscari: «Orribile». Un soprintendente fuori dagli schemi, che promete battaglia. Anche se, si dice, la sua nomina non è ancora stata ratificata dalla Corte dei Conti. «Tutto a posto. Corte dei Conti? Non so neanche cosa sia», sorride Sgarbi. Dopo le ferie, promette, darò battaglia.
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