Sgarbi annuncia: porterò Gheddafi a Venezia

Vittorio Sgarbi torna in laguna a novembre e forse porterà con sé anche Gheddafi. "Tornerò a Venezia da soprintendente tra il 20 e il 30 novembre - spiega - contavo si facesse prima, anche in vista della possibile visita di Gheddafi a Venezia, legata all’organizzazione di una mostra a Palazzo Grimani con sculture provenienti dalla Libia"
VENEZIA. Sgarbi torna a novembre in laguna e porterà forse con sé anche Gheddafi. E' la nuova puntata della telenovela della sua nomina a soprintendente del polo museale.


E' lo stesso critico ad anticipare il percorso della sua rinomina - l'incarico è attualmente ricoperto ad interim da Anna Maria Spiazzi - dopo il vertice avuto con il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi e il capo di gabinetto Salvo Nastasi.


«Si seguirà la procedura, più lunga, indicata dalla Corte dei Conti con i suoi rilievi - spiega - per rispettare nel modo più corretto la normativa e al termine di essa, Bondi indicherà ancora il mio nome rispetto alle altre candidature già presentate e la mia nomina a soprintendente del polo museale veneziano sarà effettiva. Tornerò quindi a Venezia da soprintendente tra il 20 e il 30 novembre e la cosa mi secca un po' anche perché contavo si facesse prima, anche in vista della possibile visita del colonnello a Gheddafi a Venezia, legata anche all'organizzazione di una mostra a Palazzo Grimani di alcuni dei capolavori della scultura romana privenienti dal sito archeologico di Leptis Magna, in Liia, forse il meglio conservato di epoca romana».


E qui Sgarbi annuncia una novità assoluta: il possibile ritorno di Gheddafi in Italia all'inizio di dicembre, su invito del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per assistere all'apertura della nuova stagione lirica della Scala di Milano con la prima di Walchiria di Wagner.


«La venuta di Gheddafi - spiega Sgarbi - è ancora da confermare, ma se il colonnello libico verrà in Italia alla Scala, lo porterò certamente il giorno successivo a Venezia per una conferenza stampa proprio per presentare la mostra sui capolavori di Leptis Magna, che verrà organizzata un paio di mesi più tardi. I rapporti personali sono ottimi e ho già ricevuto un'onorificenza dal Governo libico. In questa chiave ho pensato alla mostra di alcune straordinarie sculture di età romana di Leptis Magna, che non potrebbero che trovare posto a Palazzo Grimani, per la grande tradizione archeologica di questo museo, legata anche alla scultura classica. La mostra seguirebbe quella dedicata a Bosch, con le opere provenienti da Palazzo Ducale, che organizzerò con la stessa formula seguita per quella del Giorgione provenienti dalle Gallerie dell'Accademia, che è ancora in corso».


Contemporaneamente Sgarbi pensa anche al suo incarico di commissario del padiglione italiano alla prossima Biennale e replica duramente al filosofo ed ex sindaco Massimo Cacciari, che ha già dichiarato di non essere disponibile a scegliere per lui un artista italiano per la Biennale, come sarà chiesto anche ad altri intellettuali italiani.


«Cacciari ha fatto benissimo a rifiutare - replica Sgarbi - anche perché l'inserimento in lista del suo nome è stato un errore di un mio collaboratore ripreso da qualche giornale. Io non mi sarei mai sognato di invitarlo a scegliere un artista per me, perché ho un'opinione troppo bassa di lui».

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