Senza soldi per comprare il sapone agli alunni

Il dirigente della Grimani: "Non riesco a far lavare spesso le mani ai miei 900 bambini"
MARGHERA. «Il ministero della Pubblica istruzione ci dice che c’è l’emergenza influenza A ma non ci dà i soldi per affrontarla». A denunciare la situazione è Roberto Baretton, il dirigente scolastico del circolo Grimani che comprende quattro plessi delle elementari.


E delle scuole per l’infanzia nella Città Giardino, frequentati da 900 piccoli alunni. Una delle norme, per la prevenzione dell’influenza, contenuta anche negli opuscoli del ministero dell’Istruzione, afferma che bisogna lavarsi le mani molte volte al giorno per evitare il contagio.


«Prima di pormi il problema di far lavare le mani ai mie alunni, 4 o 5 volte al giorno, devo chiedermi: dove prendo i soldi? - argomenta il dirigente scolastico - Non costa poco acquistare sapone e asciugamani di carta per far lavare le mani, tante volte al giorno, a 900 bambini. Con i tagli a cui sono sottoposte le scuole, possiamo contare su risorse economiche veramente risicate che non permettono spese straordinarie. Il problema è che non si possono affrontare questioni emergenziali con mezzi ordinari, perché per situazioni straordinarie occorrono anche finanziamenti aggiuntivi. Invece, il ministero si è limitato a indicare quali sono le norme di prevenzione a cui dobbiamo attenerci, senza fornirci i mezzi necessari alla loro applicazione».


Il segretario provinciale dello Snals, Giovanni Giordano, aggiunge: «La situazione della Grimani è identica a quella di tutte le scuole del Veneziano. Il problema è che il ministero fa delle norme che in teoria sono giuste ma che poi nella pratica risultano inapplicabili. È facile dire che i 97.000 studenti della provincia devono lavarsi più volte al giorno le mani ma poi ci si scontra con la realtà delle scuole che non hanno nemmeno i soldi per piangere. Bisogna pensare ai lati organizzativi delle norme: per fare andare al bagno 5 volte al giorno bambini delle elementari ci vorrebbe talmente tanto personale da rendere agevole garantire la sorveglianza degli alunni che vanno avanti e in dietro dall’aula ai bagni. Far lavare le mani a dei ragazzini una volta all’ora significa anche far stare gli alunni più in bagno che in aula: la lezione cosa diventa? Un optional?».


Gli insegnanti, poi, non sono stati inseriti tra le categorie a rischio da vaccinare, come mai? «Mi sembra strano - commenta Baretton - Così come è strano che sulla questione del vaccino ci siano pareri contrastanti: ci sono medici che dicono che bisogna vaccinarsi e altri che sostengono il contrario».

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