Sanità, Zaia fa saltare l'accordo tra le Regioni sul riparto del Fondo 2011
Il Veneto si oppone all'introduzione del criterio della "deprivazione" (indice di povertà della popolazione): "Non ha evidenza scientifica e cambia le regole del gioco. Sì alla solidarietà, non a nuovi criteri''. Ribatte il calabrese Scopelliti, capofila di dieci Regioni: "Basta supponenza e arroganza"
ROMA. Le Regioni non sono riuscite, dopo tre giorni di lavori, a trovare un accordo sul riparto del Fondo sanitario 2011 di circa 106 miliardi di euro e hanno deciso di aggiornare la discussione nelle prossime settimane. "Non siamo riusciti a trovare una posizione condivisa, ma continueremo a lavorare e la Conferenza delle Regioni sarà riconvocata nelle prossime settimane", ha detto il presidente Vasco Errani.
E' stato il presidente della giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, dopo aver detto un "no" assoluto alla necessità di tener conto della "deprivazione" (una sorta di indice di povertà della popolazione) avanzata dalle Regioni meridionali e dalla Liguria, a proporre la pausa poi accolta dagli altri governatori. "La cosa migliore è un time out, una
pausa di riflessione", ha detto.
"Il criterio della deprivazione - ha poi spiegato Zaia al termine della riunione - non ha evidenza scientifica e cambia le regole del gioco. Siamo disponibili a un impegno affinché il riparto non sia una guerra tra poveri, ma se ci sarà la deprivazione da parte nostra non arriverà l'intesa. Insomma, sì alla solidarietà, non a nuovi criteri''.
Gli ha subito replicato il presidente della giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti. "Non abbiamo bisogno di solidarietà, ma di condivisione'', ha ribattuto. Per lui il criterio della deprivazione nel riparto dei fondi è invece un indicatore "equo e al passo con i tempi in un fase in cui tutti gli elementi socio-economici non possono essere trascurati''.
La ripartizione del ministero della Salute, sostiene Scopelliti ,"potremmo anche condividerla ma il concetto è che vorremmo fossero introdotti criteri più attuali e spiace constatare che, dopo tre giorni di confronto, il presidente del Veneto ponga paletti e condizioni". Come se ne esce? Bisogna sempre mettere da parte - è la prima stoccata a Zaia - "supponenza e arroganza e provare sempre più a trovare i motivi per dialogare''. E infine: "Ci sono dieci Regioni che hanno condiviso una posizione e non si può fare finata di niente. Abbiamo inaugurato una stagione nuova di politici del Sud con la schiena dritta, è bene che qualcuno lo comprenda".
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