San Stino, ultraleggero si schianta: due morti

Le vittime sono Pietro Sturniolo, 42 anni di Marcon, e Renzo Raffaini di 45. Dovevano fare solo un volo di prova, si sono schiantati su un campo di pannocchie. Ad assistere a terra c'erano moglie e figli di uno dei due. Due anni un incidente analogo sempre nell'aviosuperficie di San Stino
L'ultraleggero schiantato a San Stino
L'ultraleggero schiantato a San Stino
SAN STINO.
Altri due morti all'aviosuperficie di San Stino. A soli due anni dal terribile incidente aereo nel quale hanno perso la vita Gaetano Pietro Manfredi (per tutti Piernino) e la figlia Sabrina di soli 4 anni, ieri pomeriggio Pietro Sturniolo, 42 anni, imprenditore edile di Marcon, amico di Piernino, e Renzo Raffaini, 45 anni di Camalò di Povegliano hanno trovato la morte schiantandosi a terra con un ultraleggero Supereurostar del 2006. Un brutto scherzo del destino: due anni fa Sturniolo aveva assistito all'incidente dell'amico Piernino ma mai avrebbe immaginato che la stessa sorte così tragica e improvvisa sarebbe capitata anche a lui.


Erano passate da pochi minuti le 17 quando Sturniolo, pilota e consigliere del direttivo della scuola Blu Arrows, è salito alla guida del suo ultraleggero per fare un piccolo volo di rodaggio nei paraggi. Con lui era salito anche il suo amico Renzo Raffaini. Volavano spesso assieme e ieri il vento era perfetto, i velivoli sembravano librare in volo senza aver bisogno del motore. Il cielo era limpido e volare era la cosa più normale che potessero di fare. Sono saliti tranquilli come sempre, Sturniolo ha salutato la sua compagna e il piccolo figlio Mattia di 4 anni che mostrava al papà un aereo giocattolo con il quale sognava di prendere il volo anche lui.


L'aereo si alza da terra, fa un giro attorno al campo senza prendere quota, poi si alza in alto e fa un altro giro circolare attorno alla scuola di volo. I due non volevano andare lontano. Era solo un giretto di prova tanto per passarsela un po'. Quando l'aereo si trova in direzione nord-est, Sturniolo si rialza improvvisamente, prende sempre più quota e si dirige a tutta velocità in direzione sud-est verso il centro del paese. Qui si abbassa di colpo, cerca di fare una virata di 180 gradi ma il velivolo si inclina troppo, perde l'equilibrio e a pochi metri dalla scuola precipita di colpo a terra.


Il tonfo è stato grande. Un botto fortissimo e secco. Gli amici e la compagna che dalle panchine della scuola seguivano la traiettoria del velivolo hanno visto tutto. Ed è scoppiato il panico. Dalla scuola sono partiti i soccorsi ma per i due non c'è stato nulla da fare. Sturniolo e Raffaini sono morti sul colpo. L'aereo è precipitato a duecento metri dalla scuola in mezzo ad un campo di pannocchie. Sul posto sono giunti immediatamente i soccorsi del Suem, i pompieri di Portogruaro e i carabinieri di San Stino.


L'aereo si è sfasciato. Dentro c'erano i corpi intatti ma privi di vita dei due amatori di volo. Le cuffie antirumore ancora sulle orecchie e la posizione ancora retta sul sedile come di chi non sapeva di trovarsi di fronte alla morte. Secondo le prime indagini condotte dagli inquirenti, l'incidente è stato causato da una manovra sbagliata la quale ha fatto perdere il controllo del mezzo al pilota. L'ultraleggero Supereurostar è un ottimo mezzo, nuovo e con buone prestazioni. Sturniolo lo aveva comperato nel 2006 e lo teneva sempre sotto controllo. Era molto scrupoloso nell'assicurarsi che il mezzo fosse in condizioni di sicurezza. Dopo la constatazione della morte da parte del medico legale, attorno alle 20 di ieri sera i due corpi sono stati portati all'obitorio del cimitero di San Stino di Livenza. L'ultraleggero invece è stato messo sotto sequestro da parte degli inquirenti.

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