Ritrovata la carcassa di un enorme pesce luna sulla spiaggia del Lido di Venezia
La segnalazione di alcuni passanti, sul posto i vigili del fuoco che hanno recuperato i resti dell’enorme animale, che verrà messo a disposizione dell’Università di Padova

Trovata un’enorme carcassa di un pesce luna al lido di Venezia: è lungo due metri e mezzo e pesa 10 quintali.
I vigili del fuoco sono intervenuti lungo la spiaggia dell’ex ospedale al mare del lido di Venezia, dopo la segnalazione di alcuni passanti per la presenza di una carcassa di un pesce di grandi dimensioni, spiaggiato nel bagnasciuga.
I pompieri hanno constatato che si trattava di un pesce Luna lungo oltre 2,5 mt per un’altezza di 1,5 mt.

Dopo aver informato diversi enti, i vigili del fuoco hanno provveduto a recuperare la carcassa in accordo con la polizia locale, anche per le previsioni in peggioramento del mare.
La carcassa, dal peso stimato di una decina di quintali è stata posizionata in zona sicura, coperta e transennata.
Domani l’azienda Veritas trasporterà la carcassa del pesce, uno dei più longevi al mondo, in un deposito per essere messa a disposizione dell’università di Padova per delle ricerche.
Le operazioni di recupero dei vigili del fuoco sono terminate alle 19.30.
Il pesce luna
Il pesce luna pur essendo la specie di pesce osseo più grande del pianeta è un animale molto schivo e difficile da avvistare. Il momento migliore per incontrarlo è quando si crogiola sulla superficie per riscaldarsi al sole, prima di immergersi a grandissime profondità, dove si nutre col suo becco di meduse e altre creature dello zooplancton.

È totalmente innocuo per l'essere umano, anche se può regalare qualche bello spavento; la sua lunga pinna dorsale a volte viene infatti scambiata con quella di uno squalo
La scheda scientifica di Muve
Mola mola (Linnaeus, 1758) (Actinopterygii, Tetraodontiformes, Molidae)
Il pesce luna (Mola mola) è uno dei più famosi e conosciuti pesci marini. Può raggiungere 3 metri di lunghezza e 2 tonnellate di peso, ed è quindi fra i pesci ossei la specie che può raggiungere il peso maggiore. Appartiene alla omonima famiglia Molidae, che conta tre generi per un totale di sole 5 specie riconosciute.
Descrizione

Il suo inconfondibile aspetto semicircolare, appiattito sui fianchi ed allungato verticalmente con l’inserzione delle due grandi pinne dorsale e anale ne conferiscono un profilo assolutamente caratteristico ed unico, anche se in realtà cambia sensibilmente con l’età ed il sesso.
La coda e tutta la parte posteriore del pesce è troncata e termina posteriormente con una pinna a ventaglio chiamata clavus, più sviluppata nei maschi. La regressione della pinna codale e dei muscoli laterali con la conseguente perdita delle funzione propulsiva ha portato ad una forte muscolarizzazione delle due pinne verticali, che l’animale muove in modo sincrono in un lento movimento simile a quello delle ali degli uccelli, permettendogli di scivolare lentamente in un nuoto simile ad un “volo subacqueo”.
Il muso, più allungato nei maschi, porta una bocca relativamente piccola, dotata come in tutti i tetraodontiformi di una sorta di becco costituito da due placche frutto della fusione, completa solo nei Molidae, delle originarie 4 strutture dentarie. Gli occhi relativamente grandi sono dotati di una grande pupilla e rimangono quasi completamente incassati nel corpo dell’animale.
Le pinne pettorali sono relativamente piccole e sono inserite subito sotto il margine inferiore dell’apertura branchiale, piccola ed ovale. Pur non essendo dotato di vescica natatoria l’assetto idrostatico di questo pesce risulta pressocchè neutro. La pelle, priva di squame, è resa ruvida dalla presenza di microscopiche spinule, mentre lo scheletro è in parte cartilagineo. Il colore è grigio argenteo sui fianchi, bruno sul dorso.
Provenienza e diffusione

Specie spesso gregaria da giovane, compie irregolari migrazioni probabilmente conseguenti agli spostamenti o fioriture degli organismi del megaplancton di cui si nutre prevalentemente (come meduse, salpe, ctenofori) in tutte le acque temperate e tropicali del globo. Specie pelagica cosmopolita è infatti diffuso in tutto il Mediterraneo, Nord e Sud Atlantico, Golfo del Messico, Est ed Ovest Pacifico.
Negli ultimi anni le segnalazioni di questo grande pesce al largo delle nostre coste sembrano in aumento, ed anche l’entrata occasionale in laguna di Venezia è stata ormai registrata più volte (negli anni 2010, 2013, 2016).
Una maggior tutela, una generale più diffusa attenzione e rispetto per l’ambiente unite forse al recente proliferare in modo talvolta massivo di molte forme di megaplancton (come la medusa Rhizostoma pulmo e lo ctenoforo Mnemiopsis leidyi) possono aver favorito la ricomparsa di questo grande pesce, che nonostante le dimensioni e la lentezza, possiede grandi capacità di crescita e spostamento.
Ecologia e biologia
Il pesce luna è molto prolifico. Una femmina adulta può portare oltre 300 milioni di piccole uova semitrasparenti che liberate in mare sviluppano minuscole larve completamente diverse dall’adulto. Le larve di Mola mola presentano infatti due successive metamorfosi, una prima fase (tetraodontiforme) lunga appena 2 mm e una successiva (ostracioniforme) lunga solo mezzo centimetro, da cui si originerà finalmente la prima forma simile ad un pesce, di soli 10 mm, tuttavia ancora molto diversa dall’adulto.
Nonostante si nutra sostanzialmente di organismi costituiti per la maggior parte da acqua e quindi con capacità nutrizionali molto basse (anche se vi sono alcuni dubbi sul fatto che la sua dieta sia esclusivamente legata al plancton gelatinoso), questa specie è quella che presenta la maggiore velocità di crescita fra i pesci ossei, riuscendo a raggiungere (in cattività) i 400 kg di peso in 15 mesi, con un tasso di crescita superiore ai 0,8 Kg/giorno.
Questo eccezionale tasso di crescita sembra facilitato dallo scheletro in buona parte cartilagineo e dalla scarsa consistenza dei tessuti, inconsistenti e gelatinosi. Pur essendo in grado di seguire in profondità le migrazioni delle sue prede, il pesce luna nuota spesso in prossimità della superficie, dove trova abbondate cibo e dove viene quindi facilmente osservato anche quasi immobile, talvolta in posizione orizzontale, con un fianco parallelo al pelo dell’acqua.
La scheda completa: https://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/mola-mola/
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