Rifiuti, a Napoli magliette contro la Lega e Zaia

La Regione del Veneto dice ancora di no ai rifiuti campani e si scatena la vendetta partenopea: preso di mira il Carroccio e in particolare il governatore
La maglietta anti-Padania presentata ieri.
La maglietta anti-Padania presentata ieri.
VENEZIA. Il Veneto dice per l'ennesima volta no ai rifiuti di Napoli e i napoletani replicano con una campagna da creativi: magliette con scritte antileghiste. Per la serie come guadagnare sui rifiuti. Viene da pensare che se applicassero la stessa inventiva alla raccolta differenziata, non si troverebbero con i cumuli di immondizia per strada. Ma la contrapposizione non è solo spiritosa.


Accanto alle magliette cresce l'insofferenza. Alcune pizzerie servono ai clienti pizze con su scritto «abbasso la Lega, W Napoli». Riappaiono i cartelli in cui è vietato l'ingresso ai leghisti in alcuni negozi ed edifici. «Zaia è il peggiore - sostiene un consigliere provinciale del Pd, Livio Falcone -. Gli doneremo un sacchetto di spazzatura in ceramica perché è un ingrato ed uno scorretto, visto quello che la Campania ha fatto per lui quando era alluvionato con la sua regione». La maglietta ideata da due animatori del gruppo «Napolimania» è bianca con un disegno del motore di ricerca Google e la scritta Padania. Un'altra è nera con la scritta: «Dio creò la Padania, poi accortosi dell'errore creò la nebbia».


Vista dal Nord questa storia dei rifiuti di Napoli ha anche un'altra verità: Luigi De Magistris aveva ricevuto le congratulazioni per l'elezione a sindaco dal suo collega di Verona, Flavio Tosi, leghista. Con parole che suonavano sincere, per «la dimostrazione di una volontà di cambiamento dei napoletani». Gli chiediamo: non si prenderebbe qualche rifiuto di Napoli, adesso che De Magistris è boicottato da tutti? «No, perché neanche noi siamo autosufficenti - risponde Tosi -. Una parte dei rifiuti di Verona va a finire a Padova. L'inceneritore che abbiamo appaltato lo scorso agosto sarà pronto solo tra un anno. I rifiuti di Napoli sono indifferenziati, per questo le stesse Province della Campania non li vogliono. Il presidente Caldoro, che ormai è in carica da un anno, dovrebbe imporre questa soluzione, non cercare intese con il Nord. Perché dovrebbe essere più semplice risolvere il problema portando in discarica a 600 chilometri?».


Quanto a Luca Zaia, il «no» messo per iscritto l'altro ieri alla richiesta arrivata il 1º luglio dal presidente della Campania Stefano Caldoro, è la ripetizione del «no» detto il 26 novembre scorso a Berlusconi in persona. Il quale, come fa di solito, aveva già anticipato la disponibilità del Veneto. «Risolverò il problema in 15 giorni - aveva detto il premier ai giornalisti - grazie anche all'aiuto del Nord. Ho parlato con i governatori di Piemonte e Veneto, richiamandoli ieri e due volte oggi - insisteva quel giorno -. Ho parlato con loro e l'atteggiamento è diventato positivo».


«Il Veneto non cambia idea», aveva risposto Luca Zaia il 16 novembre. Altrettanto ripete oggi: «La lettera dei nostri tecnici illustra la situazione della raccolta nel Veneto - spiega al telefono - ma il nostro no resta comunque. Noi abbiamo preso impegni con i cittadini veneti, a Napoli dovrebbero almeno comprarsi quattro pattumiere». Come sarebbe comprarsi quattro pattumiere? «Non hanno neanche le discariche - risponde Zaia - sono alla preistoria della raccolta. Tanto che nel decreto del governo si danno le autorizzazioni per aprire delle discariche. Non occorre che Napoli si confronti con il Nord, basta che lo faccia con Pozzuoli o con Salerno, dove la raccolta dei rifiuti funziona».


La Regione Campania aveva chiesto di trasferire 250 tonnellate al giorno di rifiuti derivanti dalle attività di tritovagliatura prodotti dallo Stir, un impianto di Battaglia, in provincia di Salerno, nell'inceneritore di San Lazzaro a Padova.

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