Redditi, i guadagni dei veneziani
I dati del 2006 evidenziano le difficoltà delle famiglie della provincia. Scaboro: «Nel 2009 la situazione è peggiore»
Arrivare alla terza settimana del mese? Una vera utopia, per molte famiglie veneziane. E il perché è racchiuso negli ultimi dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2006 (presentate nel 2007) elaborati dal Centro Studi Sintesi di Mestre. Il quadro non è certo dei più incoraggianti. Oltre la metà (55 per cento) dei contribuenti della provincia denuncia redditi inferiori ai 20 mila euro. Quasi uno ogni otto compila imponibili che non raggiungono i diecimila euro. Che non bastano certo per vivere. E adesso, con il devastante effetto crisi, la situazione si fa ancora più pesante.
Il reddito medio familiare del 2006, che in provincia si attesta attorno ai 30 mila euro, «è rimasto pressoché invariato o è addirittura inferiore a tre anni fa - sottolinea Giuseppe Scaboro, assessore provinciale alla Attività produttive -. Questo perché molti nuclei che prima avevano a disposizione due redditi, adesso se ne ritrovano uno solo. I prezzi, invece, corrono, anche se con percentuali inferiori rispetto a inizio secolo».
Per quanto riguarda i Paperoni, ovvero gli over 70 mila, sono il 2,5 per cento del totale dei contribuenti e si concentrano soprattutto a Venezia, Stra, Mirano e Portogruaro. I dati del Centro Studi, infine, rivelano la disomogeneità territoriale che da sempre caratterizza il territorio lagunare.
Marcon è il Comune più ricco, con una media di circa 34 mila euro per famiglia. In coda, Chioggia con poco più di 22 mila euro. Terza settimana. In provincia il 42 per cento dei contribuenti dichiara redditi compresi fra 10 mila e 20 mila euro. Il 13 per cento dei lavoratori è però sotto ai 10 mila euro, non sufficienti per arrivare neppure alla terza settimana del mese. Il Comune con il più alto numero di under 10 mila euro è Caorle, con circa un quarto dei contribuenti totali.
Al secondo posto c’è Cavallino Treporti (22 per cento) e al terzo Jesolo (21,5). Va meglio a Marcon e a Spinea (10 per cento) mentre nel capoluogo il 12 per cento dei contribuenti sta sotto a questa soglia che potremo definire limite. I redditi compresi fra i 20 mila e i 40 mila coinvolgono il il35 per cento dei contribuenti. Mentre 5,6 veneziani ogni cento dichiara un imponibile che oscilla fra i 40 mila e 70 mila euro. Gli over 70 mila sono il 2,5 per cento. E si trovano soprattutto a Venezia (il 3,6 per cento del totale), Stra (3,5), Mirano (3,2), Portogruaro (3).
La recessione. La crisi materializzatasi con forza a partire dallo scorso autunno crea comunque un impatto ancora più negativo sul potere d’acquisto della famiglie. I circa 30 mila euro di imponibile familiare medio dichiarato nel 2006 in provincia, «oggi come oggi sono probabilmente diminuiti - spiega Giuseppe Scaboro - a discapito del potere d’acquisto».
Il motivo, naturalmente, è racchiuso nelle ultime vicissitudini occupazionali. «Licenziamenti e casse integrazione hanno colpito in modo serio anche il Veneziano - continua l’assessore provinciale -. Così, molti nuclei che prima potevano contare su due stipendi, si ritrovano ora con uno solo o con un reddito complessivo comunque decurtato dalla cassa integrazione. Nel frattempo, ovviamente, i prezzi sono aumentati». Se dunque il reddito familiare non è cambiato rispetto a tre anni fa, bisogna fare i conti con una inflazione che fra il 2006 e il 2007 è stata dell’1,8 per cento e dal 2007 al 2008 addirittura del 3,3 per cento.
Certo, «a livello statistico possiamo supporre che il reddito sia cresciuto in questi anni - commenta Katia Ventura, direttrice del Centro Studi Sintesi di Mestre -. Ma in effetti la crisi occupazionale degli ultimi mesi potrebbe aver abbassato le complessive disponibilità delle famiglie».
Disomogeneità. I dati rivelano anche le grandi differenze esistenti fra le diverse aree della provincia. A livello di reddito pro-capite Venezia domina su tutti con un imponibile medio di 23 mila 293 euro, seguita da Stra (22.403), Mirano (22.370), Portogruaro (21.721), San Donà (21.630), Dolo (21.388), Spinea (21.368). Fanalino di coda Cavarzere (16.478). A livello di reddito familiare, invece, in testa c’è Marcon (34.263 euro), mentre in ultima posizione si piazza Chioggia (22.375).
In ogni caso, al di là delle possibili letture riferite a una certa sacca di evasione fiscale, «si possono tranquillamente confermare le difficoltà vissute dalle famiglie della parte meridionale della provincia - spiega ancora Scaboro -. Cavarzere, Chioggia, Cona non stanno bene e continuano a perdere abitanti. Marcon, Mirano e altri Comuni diventano zone sempre più residenziali e il reddito è dunque maggiore».
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