Rapiti dalle onde davanti ai genitori

Recuperato il corpo di Vladimir, 13 anni. Alexandro, di 12, ancora disperso. Il fratellino più piccolo, che era con il papà, si è salvato. La mamma colta da malore e portata in ospedale
CHIOGGIA
. Alexandro Marcovschi aveva compiuto 12 anni il 9 agosto. Suo fratello Vladimir ne avrebbe compiuti 14 il 19 settembre. Ma ieri mattina, verso le 10.30, una grande onda li ha letteralmente strappati alla vita, vicino a una delle dighe che proteggono la spiaggia di Isola Verde, dove stavano facendo il bagno insieme al papà Igor e a un fratellino più piccolo. Un'onda li ha portati al largo, un'altra li ha sommersi e nessuno li ha più visti. Qualche ora dopo, alle 14.50, il corpo di Vladimir è riemerso dalle acque: sul viso una ferita dovuta, probabilmente, a un colpo contro gli scogli del fondale.


Il bollettino ufficiale parla di un morto e un disperso ma solo perché il corpo di Alexandro non è stato ancora trovato: non c'è alcuna speranza che possa essere vivo. Erano le 11.20 quando alla sala operativa della capitaneria di porto di Chioggia è arrivato l'allarme. Negli stessi minuti erano stati avvertiti i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia e la macchina dei soccorsi si è messa in moto. Ma il peggio era già accaduto. Ieri mattina la famiglia Marcovschi, moldavi ma residenti a Padova, era arrivata di buon mattino sulla spiaggia libera di Isola Verde, nel tratto tra il bagno Smeraldo e il Delfino Verde. Doveva essere un giorno di relax.


Igor era sceso in mare, vicino alla diga, con i tre figli. Il più piccolo era su un materassino ed è stato proprio il padre a portarlo al sicuro, forse pensando, ad un certo punto, che le condizioni del mare non fossero adatte a continuare il bagno. Ma l'uomo non si era accorto che gli altri due figli erano rimasti indietro, spinti dalle onde sempre più al largo. Quando gli altri bagnati lo hanno avvertito che c'erano i ragazzi in pericolo ha tentato di tuffarsi di nuovo in mare, ma si è ferito sugli scogli e ha dovuto desistere. Poco dopo anche sua moglie, che era rimasta sulla spiaggia, lo ha raggiunto correndo e gridando ma, quando ha visto l'espressione disperata del marito, è crollata, in preda alle convulsioni, per lo shock. Anche per lei soccorsi improvvisati, visto che la zona non è dotata di servizi di emergenza. Poi l'arrivo dell'ambulanza e il ricovero al pronto soccorso dove la donna è stata sedata e trattenuta in osservazione anche durante la notte.


Intanto le forze dell'ordine erano impegnate nelle ricerche. Ma i due ragazzi non ricomparivano e le speranze di trovarli vivi si sono, ben presto, ridotte al lumicino. «Il mare può averli portati ovunque» dicevano i soccorritori che, però, continuavano a cercare. Poco prima delle 15 qualcuno ha avvistato un corpo nei pressi della diga. Un sommozzatore dei vigili del fuoco si è immediatamente lanciato al recupero ma ha dovuto inseguirlo per qualche decina di metri verso nord, prima di poterlo portare a riva. Probabilmente era rimasto incastrato tra gli scogli e una delle tante ondate lo aveva liberato. Si sarebbe poi saputo che si trattava di Vladimir, ma, come tutti si aspettavano, non c'era pi? nulla da fare. Sulla spiaggia, accanto alla camionetta dei pompieri è stato pietosamente coperto con un telo. Poco prima delle 20 il buio ha costretto a interrompere le ricerche. Ufficialmente Alexandro è ancora disperso.

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