Provincia, Udc vicina alla rottura
Fatta la squadra, vacante l’unico posto dei centristi. «Intervenga la Zaccariotto»
Francesca Zaccariotto e Ugo Bergamo
Undici caselle della nuova giunta di Francesca Zaccariotto sono da ieri sera ufficiali, la dodicesima, riservata all’Udc, resta vuota. Sette assessori al Pdl, 4 alla Lega Nord, uno all’Udc a cui è riservato il referato alle Politiche sociali e famiglia. Ma il partito di Ugo Bergamo è uscito insoddisfatto ieri dal confronto con Francesca Zaccariotto prima e con Pdl e Lega, dopo, nella sede azzurra di Riviera Magellano a Mestre. E’ improbabile a questo punto un ingresso dei centristi in giunta provinciale.
Lo strappo. Due assessori, era il patto in cambio dell’alleanza per il ballottaggio che ha permesso alla Zaccariotto di battere Zoggia. Ora c’è un posto solo. Prendere o lasciare. E l’Udc dice no. La Zaccariotto spiega: «Gli accordi si rispettano da ambo le parti e l’Udc non ha rispettato gli impegni al cento per cento con il centrodestra. Quindi io ora onoro l’accordo ma non al cento per cento. Chiarezza va fatta subito». Contesta all’Udc di non aver gestito il dissenso all’accordo tra i militanti, come a Venezia, e le alleanze con il centrosinistra in Comuni come Spinea. Una situazione che ha creato una perdita di voti, lamenta la presidente.
Lo scontro. «Se questo è l’inizio, io rinnego questo modo di fare politica. Il partito ha onorato gli accordi perché la Zaccariotto ha vinto. Fine», tuona il segretario provinciale Luca Scalabrin. «Aspettiamo un atto della presidente», continua ma è chiaro: a queste condizioni l’Udc non ci sta. «Dal confronto con gli alleati sono rimasto choccato per le argomentazioni che hanno portato, che non esistono, sono balle», dice il segretario provinciale. Per Scalabrin la verità è che la corsa alle poltrone in seno al Pdl, tra le correnti di Fi e Lega, e il Carroccio, ha costretto la presidente a tagliare uno dei due assessori dell’accordo. Per il rispetto degli accordi si era espresso ieri il segretario regionale Antonio De Poli che ha lasciato liberi i dirigenti locali di decidere in caso contrario. «Ci hanno dato motivazioni inesistenti - insiste Scalabrin - arrampicandosi sugli specchi». Di certo anche il segretario nazionale Cesa ha parlato ieri con la Zaccariotto.
I nuovi assessori. Lo strappo è evidente alle 20 quando esce la lista degli undici uomini che affiancheranno la Zaccariotto nella gestione di Ca’ Corner E non mancano le novità. L’unico veneziano, Raffaele Speranzon, non avrà il turismo ma la Cultura, Politiche giovanili e Sport. «Sono contento lo stesso dice e se posso voglio il professor Zecchi come consulente», spiega. Al suo posto al turismo una donna, Giorgia Andreuzza della Lega Nord. Il vicepresidente (Pdl) Mario Dalla Tor ottiene deleghe pesanti: Urbanistica, Trasporti, Mobilità, Caccia e Veneziani nel mondo. Giuseppe Canali, in quota An, si occuperà di pesca, polizia provinciale, protezione civile e parchi.
Il popolare Paolino D’Anna diventa assessore alle Politiche del Lavoro e alla formazione professionale. Paolo Dalla Vecchia lascia Esu e Consorzio Dese Sile per occuparsi dell’Ambiente. Pierangelo Del Zotto (Lega) ottiene la delega al bilancio, Economato e Provveditorato. Del Carroccio è anche Giacomo Gasparotto, nuovo assessore all’Edilizia scolastica e patrimoniale.
Il compagno di partito Massimo Malaspina si occuperà di industria, artigianato, Agricoltura, fiere e mercati mentre Manuele Prataviera è il nuovo assessore alla viabilità e sicurezza stradale. Infine Claudio Tessari, ex sindaco di Spinea, alla Pubblica istruzione e Personale. Al Pdl andrà anche la presidenza del Consiglio, si fa il nome di Marina Balleello.
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