Provincia, Bergamo rompe con il centrodestra
«Inaffidabili, non rispettano i patti». Adesso l’Udc guarda a sinistra
Francesca Zaccariotto e Ugo Bergamo
Ugo Bergamo posa una pietra tombale sui rapporti dell’UdC con il centrodestra e apre al centrosinistra in vista delle elezioni del sindaco di Venezia del marzo 2010. Pronta la replica del segretario provinciale del Pd Gabriele Scaramuzza: «Si tratta di un’apertura tardiva ma che andrà valutata senza preclusioni. L’alleanza del centrosinistra con l’UdC se ci sarà, dovrà essere costruita sui programmi per la città e non su accordi di potere». Ieri pomeriggio all’hotel Ambasciatori, il candidato presidente della Provincia del partito di Casini, ha tenuto una conferenza stampa, per esprimere tutto il proprio disappunto, per «il mancato rispetto degli accordi scritti da parte di Francesca Zaccariotto e dei partiti del centrodestra».
«Il nostro partito al ballottaggio - ha puntualizzato Bergamo - è stato decisivo per la vittoria dell’attuale presidente della Provincia. La Zaccariotto ha vinto con uno scarto di 11.000 voti su Davide Zoggia, una cifra che equivale a meno della metà dei voi che noi abbiamo preso al primo turno. Grazie all’UdC, il centrodestra al secondo turno è cresciuto nei Comuni di percentuali di voto che vanno dal 2 al 6%. Nell’accordo del 13 giugno la presidente ci aveva promesso in caso di vittoria due assessori, ora però per basse logiche spartitore ce ne vogliono dare solo uno ma noi non ci stiamo. E’ stato stracciato un patto scritto con una figuraccia della Zaccariotto che conoscevo come persona risoluta ma purtroppo la sua prima prova è negativa. Lei formalmente è la presidente ma sostanzialmente la Provincia ha un presidente: Mario Dalla Tor».
Dal canto suo Francesca Zaccariotto fa sapere che non intende commentare, perché il suo ruolo istituzionale in un momento delicato come quello della formazione della giunta, la fa propendere per un’astensione dalle polemiche. Abbiamo provato a contattare Mario Dalla Tor ma non ha risposto. «Quel che è peggio - ha aggiunto ancora il leader dell’UdC veneziano - è che per giustificare questo grave vulnus che ci è stato fatto, hanno utilizzato argomenti falsi e futili. Hanno detto che abbiamo portato voti al centrosinistra: una menzogna».
Scaramuzza che non ha dimostrato chiusure nei confronti delle aperture dei centristi però ha anche aggiunto: «Più che una giunta quella presentata dalla neopresidente della Provincia sembra un film di fantascienza. All’indomani dell’accordo tra Lgea ed UdC - avvenuto tra primo e secondo turno - battezzammo questo strano connubio come un «organismo politicamente modificato» ma a giunta varata si è andati persino oltre».
Bergamo, ieri, per fare capire a pieno la sua delusione nel confronto del centrodestra della Provincia: «Si è creato un problema di rapporti che prima che essere politico è umano. Queste persone hanno perso ogni credibilità e non potrei mai più sedermi ad un tavolo con loro». Dopo di che ha lanciato una frecciatina al segretario provinciale del suo partito, che gli era seduto accanto, dicendo: «Non so se Luca Scalabrin avrà lo stomaco di sedersi ancora a dialogare con i rappresentanti del centrodestra, perché per me il discorso è chiuso».
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