Provincia, aut aut Udc sulla giunta
Intesa raggiunta: alla Lega 4 posti, al Pdl 7 e la presidenza di Ca’ Corner. Ma i centristi non ci stanno. Bergamo: «I patti vanno rispettati, due assessori o non entriamo»
Francesca Zaccariotto e Ugo Bergamo
«Un solo assessore? Noi non siamo attaccati alle poltrone, ma i patti vanno rispettati: c’è un accordo scritto firmato con la presidente. Se non ci danno due assessorati non entreremo in giunta».
Scoppia la grana dei centristi nella nuova giunta Zaccariotto. L'accordo raggiunto lunedì sera a Ca' Corner tra gli alleati del Pdl e della Lega prevede una ripartizione secca delle 12 poltrone di assessore. Al Carroccio, oltre alla presidente, vanno quattro assessorati. Al Pdl sette, più la presidenza del Consiglio provinciale. All'Udc ne resterebbe uno solo, da affidare probabilmente al segretario comunale Panciera. La metà dei due promessi alla vigilia del ballottaggio.
L'orientamento di Pdl e Lega è chiaro. «Bisogna anche valutare quanto effettivamente ognuno degli alleati ha portato in termini di voti», dice la presidente Zaccariotto, «non i pare che il voto del ballottaggio si sia discostatao molto da quello del primo turno».
Insomma, fatti due conti gli alleati del centrodestra si sono accorti che in fondo il contributo dato dall’Udc non è stato quello annunciato. «Non voglio nemmeno credere alle voci che girano», sbotta Ugo Bergamo, candidato alla presidenza per l'Udc, «a noi nessuno ha detto nulla e sono sicuro che la presidente manterrà gli impegni. Altrimenti noi stiamo fuori». E fino a questo momento le possibilità di un accordo sono davvero minime.
Anche perché ieri a Portogruaro la presidente Zaccariotto e il suo vice Mario Dalla Tor, hanno raggiunto l’accordo su numeri e deleghe. Per i nomi manca ancora qualche casella, ma il quadro è aabbastanza definito. «Abbiamo raggiunto l’accordo», conferma Dalla Tor, «non vedo problemi né polemiche dentro la maggioranza. L'Udc? Mi pare che un assessorato sia sicuro per loro». Ma il problema è il posto mancante, che Bergamo non intende mettere in discussione.
Un puzzle piuttosto complicato. Anche perché la Lega non sembra intenzionata a cedere di un millimetro. «Noi abbiamo ottenuto quello che chiedevamo», commenta Antonio Stival, «certo il giusto rapporto sarebe stato 4 e mezzo a 6 e mezzo, ma va bene lo stesso. Gli altri? Si arrangino».
Gli alleati tornano a incontrarsi stamattina. La grana dovrà essere risolta presto, perché il 16 luglio è convocato il primo Consiglio comunale, e in quell’occasione la squadra dovrà essere completata. Il braccio di ferro tra l’Udc e le due forze del centrodestra però continua. Lo «strappo» potrebbe rimettere in discussione anche l’orientamento del partito di Casini, all'opposizione a livello nazionale, rientrato con il centrodestra al ballottaggio. C'è all’orizzonte la competizione per il rinnovo del Comune e della Regione, e anche in questo caso l'Udc potrebbe risultare decisiva. Ma intanto la giunta di Ca' Corner è quasi pronta. Ieri Zaccariotto e Dalla Tor hanno discusso della distribuzione delle deleghe. «Abbiamo incaricato presidente e vicepresidente», dice Stival, «e chiediamo che sulle deleghe più importanti ci sia un bilanciamento tra gli alleati».
Più che di programmi insomma per il momento si parla di deleghe e di posti. «Non è una novità», dicono i neoeletti, «è sempre così alla formazione delle nuove giunte». Intanto il 16 luglio il nuovo Consiglio provinciale sarà insediato a Ca' Corner. Davide Zoggia, presidente uscente sconfitto dalla Zaccariotto, sarà il capogruppo del Pd in Consiglio. «Faremo la nostra battaglia di opposizione», annuncia il segretario provinciale del Pd Gabriele Scaramuzza. I primi nodi saranno tutti politici. A cominciare dal Ptcp, il Piano territoriale urbanistico appena approvato dalla giunta che Dalla Tor ha annunciato di voler cambiare.
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