«Pronuncia storica, ma chi va tutelato è il minore»
«Si tratta di una pronuncia storica»: così giudica la decisione della Cassazione che ha annullato la decisione della Corte di Appello l'avvocato Matteo Santini, presidente nazionale del Centro studi e ricerche sul diritto della famiglia e consigliere dell'ordine degli avvocati di Roma. «Per la prima volta la nostra suprema corte, come già avvenuto in altri Corti europee, si pronuncia sulla questione della Pas, la sindrome di alienazione genitoriale, causata dal comportamento del genitore che cerca di screditare e di allontanare il figlio dall’altro genitore. Il Giudice di legittimità non ha ritenuto sufficientemente provata, anche sotto il profilo scientifico, nel caso in oggetto, la sussistenza di tale sindrome. Si tratta di una sindrome di difficile accertamento che richiede competenze psicologiche e psichiatriche approfondite».
L’avvocato Paola Cacco, referente padovana dell’Associazione degli avvocati per le famiglie e i minori, puntualizza: «È sancito il diritto del bambino alla bi-genitorialità. L’affidamento condiviso va in questo senso, compito degli avvocati è rendere consapevoli i genitori non solo dei loro diritti ma anche e soprattutto dei loro doveri. E nell’esecuzione dei provvedimenti sui minori, l’appello è per avvocati, magistrati e forze dell’ordine, perché non ci deve essere violenza e scontro. Il bimbo di Cittadella, in questo senso, è una vittima di guerra» sottolinea l’avvocato, «del conflitto che dal 2005 contrappone i suoi genitori». Presidente della Corte di Appello di Brescia, chiamata a decidere sul caso, è il giudice Graziana Campanato, già presidente per molti anni del Tribunale per i minori di Venezia. (e.l.)
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