Primarie Pd, Bersani vince ma non sfonda

Nel Veneziano l’ex ministro al 50,9%, Franceschini al 33%. La sorpresa Marino
VENEZIA.
Afflusso da record. Code festanti ai seggi e partecipazione di massa, superiore a quella registrata due anni fa con le primarie di Veltroni. Dopo tante brutte notizie il popolo delle primarie festeggia. La vittoria - netta, anche nel Veneziano - di Pierluigi Bersani. Ma anche il discreto successo della liste Franceschini e, a Venezia, la grande sorpresa della lista Marino, che con Felice Casson supera il 22 per cento dei consensi.


Una boccata d’ossigeno per tutto il centrosinistra la sfida delle primarie Pd, in vista delle sfide di primavera. In provincia di Venezia hanno votato 42.296 elettori, oltre mille in più del 2007. A Venezia città record assoluto, con oltre 18 mila votanti, quasi duemila più del 2007. «Un segnale importante, di partecipazione», esulta il segretario provinciale Gabriele Scaramuzza, «molti di questi elettori sono giovani alla prima esperienza. E l’afflusso testimonia della voglia dei veneziani di avere un ruolo nella politica della città».


Soddisfazione evidente di Scaramuzza anche sul fronte dei risultati. La netta vittoria di Bersani, pur se meno eclatante a Venezia che a livello veneto e nazionale, suona come una conferma all’operato del gruppo dirigente. «I risultati di domenica hanno confermato quelli degli iscritti», continua Scaramuzza, «forse il giudizio degli elettori sul nostro operato non è stato negativo. Adesso si tratta di ripartire, utilizzando le migliori energìe, per non perdere la partita delle amministrative».


Nel dettaglio, i risultati delle primarie 2009 danno qualche indicazione interessante. C’è una marcata differenza, innanzitutto, fra il voto per il segretario e l’assemblea nazionale e quello per il regionale. A livello nazionale il candidato Bersani raccoglie un voto su due, 21 mila su 42 mila, in percentuale il 50,87 per cento, più o meno in linea con i dati nazionali. Staccato Franceschini, che con le sue due liste raccoglie il 33,49 per cento, ancora più Ignazio Marino, che si ferma al 15.64. Qualche sorpresa in alcuni comuni che vedono ribaltato dagli elettori il giudizio espresso con il voto dei circoli. E’ il caso di Quarto d’Altino, San Donà di Piave e Mira dove la lista Bersani si riprende la maggioranza persa nei circoli. «Buon segno», commenta Scaramuzza, «significa come ha detto D’Alema che la base condivide il programma di Bersani. E che bisogna guardare per vincere a una nuova politica delle alleanze, parlare alla gente e ai ceti produttivi».


A Venezia i dati cambiano. Nella scheda per il regionale la lista Bersani - e la candidata alla segreteria del Veneto Filippin - si ferma al 42,6 per cento. Le liste Franceschini aumentano di qualche decimale (34,63) mentre la vera sorpresa è la lista Marino, che con il candidato Felice Casson sfiora il 23 per cento (22,76), otto punti in più del nazionale. Un exploit che potrebbe rilanciare il ruolo dell’ex pm, oggi senatore del Pd. «E’ un buon successo, di una persona in gamba, conosciuta e riconoscibile dal territorio», dice Scaramuzza, «adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e lavorare insieme per rilanciare il Pd e l’intero centrosinistra».

Già da oggi cominceranno le consultazioni con gli altri partiti della coalizione intorno al programma e al candidato sindaco di Venezia. A guidarle saranno i due segretari Gabriele Scaramuzza e Alessandro Maggioni, che restano in carica fino all’aprile del 2010.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia