Primarie, il Pd non sceglie e si compatta
La "non scelta" su chi sarà il candidato ufficiale del partito alle primarie fa contenti tutti ed evita la riedizione delle "guerre" del 2005. Laura Fincato: "Ha vinto la saggezza. Adesso pensiamo a raccogliere le firme"
VENEZIA. Divisi, ma non spaccati. La quadratura del cerchio e la «non scelta» su chi sarà il candidato ufficiale del partito alle primarie fa contenti tutti ed evita la riedizione delle «guerre» del 2005. In extremis, l’altra sera, ha quindi prevalso la linea del dialogo.
La maggioranza, accogliendo anche l’invito del sindaco Cacciari, ha rinunciato alla conta e alla prova di forza. Non significa che i problemi siano risolti. Anzi. «Ha vinto la saggezza», commenta soddifatta Laura Fincato, insieme a Giorgio Orsoni candidata per il Pd alle primarie di coalizione, «si è deciso giustamente che il terreno di confronto saranno le primarie, e non le stanze di partito. Adesso pensiamo a raccogliere le firme». L’assessora ha ritirato ieri mattina alle 10.30 i moduli in federazione, in via Cecchini, e ha cominciato la sua campagna tra gli operai del Petrolchimico.
Più prudente Giorgio Orsoni, candidato dal gruppo dirigente del Pd. Nelle prossime ore si incontrerà con il sindaco uscente Massimo Cacciari e poi deciderà come avviare la sua campagna. Chi lo conosce assicura che non ha gradito molto il compromesso dell’altra sera. Lui, come il segretario provinciale Gabriele Scaramuzza, avrebbe preferito una scelta netta e un sostegno esplicito al suo nome. Che, per la verità, è arrivato dalle parole del segretario comunale Alessandro Maggioni. «Pari dignità per tutti i nostri candidati», ha esordito, «ma colui che interpreta meglio la linea politica del partito, cioè quella delle alleanze privilegiate al centro e con l’Udc, è l’avvocato Orsoni».
Un punto su cui Fincato non ci sta. «Non c’è alcuna linea in questo senso, anche perché non sappiamo ancora cosa farà l’Udc, che per adesso è alleata del centrodestra», dice. E’ cominciata così la caccia ai consensi degli elettori delle primarie. Orsoni non chiude a sinistra e si dice aperto al confronto programmatico, ma fa sapere di pensare a un dialogo con il centro e le liste civiche moderate. Linea del sindaco Cacciari e dei vertici del Pd. Fincato invece guarda anche al popolo rossoverde. «La base su cui fare le alleanze sono solo i programmi», dice.
C’è anche il terzo incomodo. Gianfranco Bettin non è iscritto al Pd, ma oltre al sostegno dei Movimenti e dei rossoverdi conta sul voto cattolico e su alcuni settori del partito democratico vicini alla mozione Marino. Il ritiro del quarto uomo, l’avvocato Alfiero Farinea, gesto apprezzato da tutti, potrebbe anche favorirlo.
Ma adesso si entra nel vivo della campagna delle primarie. Una novità assoluta per Venezia, che per la prima volta sceglierà il canaidato sindaco del centrosinistra consultando i cittadini. Si devono raccogliere entro il 28 dicembre almeno 2 mila firme (massimo 2500). Il candidato dovrà anche sottoscrivere il «manifesto del centrosinistra», cioè il programma di massima messo a punto da Pd, Verdi, Italia dei Valori e Psi. Potranno votare anche i sedicenni, e secondo gli organizzatori sono almeno 25 mila gli elettori attesi alla consultazione, che avrà luogo in 40 seggi del territorio comunale.
Gli schieramenti in favore dei tre sfidanti sono piuttosto trasversali. Per Orsoni hanno espresso apertamente il sostegno la maggioranza del Pd (ex Ds e Popolari), ambienti cattolici, Italia dei Valori. Per Fincato la minoranza del Pd (che fa capo soprattutto agli ex della Margherita) e il Psi. Per Bettin il Movimento Venezia metropoli sostenibile, Fondamente, Verdi, Rifondazione, associazioni civiche. Le firme dovranno essere validate entro il mese, il voto è fissato per il 24 gennaio dalle 8 alle 20.
Argomenti:elezioniprimarielaura fincatogiorgio orsonigabriele scaramuzzaalessandro maggionigianfranco bettin
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video