Prima grana, Chioggia si ribella

Il sindaco di Chioggia Tiozzo (Pdl) alla Zaccariotto: vi abbiamo fatto vincere, assessori anche a noi. Dalla Tor al sindaco «Decide il partito»
Francesca Zaccariotto
Francesca Zaccariotto
VENEZIA.
«Noi vogliamo essere rappresentati degnamente. Siamo stufi di essere considerati il sud della provincia. Anche perché il nostro contributo alla vittoria del centrodestra è stato determinante». La prima grana per la nuova presidente della Provincia Francesca Zaccariotto arriva dal suo principale alleato, il Pdl. E’ il sindaco di Chioggia Romano Tiozzo a lanciare, con lo stile esplicito che lo contraddistingue, un messaggio molto preciso. «Sento dire che la compagine di governo sarebbe quasi pronta», attacca, «e mi risulta che il nostro territorio non sia adeguatamente rappresentato. Faccio notare che da Chioggia sono arrivato 3800 dei 10 mila voti di vantaggio che hanno fatto vincere la Zaccariotto. Dunque noi vogliamo esserci». Un messaggio chiaro. perché se pacta sunt servanda, come scandisce il sindaco, i chioggiotti stavolta non sono disposti a mettersela via. «Siamo la cenerentola della provincia quanto a infrastrutture», dice Tiozzo, «abbiamo tante figure significative che potrebbero ben figurare». Tiozzo non fa nomi, ma pensa ai Lavori pubblici e alle Attività produttive.


Un segnale di inquietudine nel centrodestra che non preoccupa i vincitori. «Non mi risulta che ci siano tensioni, le tensioni le creano sempre i giornalisti», minimizza il coordinatore provinciale del Pdl Mario Dalla Tor. Lui è anche l’unico assessore sicuro della nuova giunta Zaccariotto, di cui sarà vicepresidente con probabili deleghe all’ambiente e al personale.

La squadra non sarà pronta prima della prossima settimana, ma le indiscrezioni circolano. «Dovremo riunire gli organismi di partito, e la presidente si prenderà qualche giorno di vacanza», dice Mario Dalla Tor.


Intanto ieri mattina la neopresidente e il suo vice sono passati in Regione a salutare i compagni di partito e hanno incontrato il Segretario generale di Ca’ Corner. C’erano da fissare tempi e modalità del passaggio delle consegne, che potrebbe avvenire già domani se la Corte d’Appello proclamerà ufficialmente il vincitore. Con l’insediamento del nuovo Consiglio, presieduto dal consigliere anziano, sarà ufficializzata anche l’attività della presidente, che presenterà la sua nuova giunta. Oltre a Dalla Tor (Pdl) ne dovrebbero far parte altri 11 assessori. Cinque, oltre allo stesso Dalla Tor, sono del partito di Berlusconi Paolo Fontana, consigliere uscente di Forza Italia. E poi Raffaele Speranzon al turismo, la vicesindaca del Cavallino Roberta Nesto, l’ex sindaco di Spinea Claudio Tessari, un rappresentante del Veneto Orientale, forse l’ex segretario di An Paolo Dalla Vecchia. Altri quattro assessori dovrebbero andare alla Lega, forse con Daniele Stival e Giovanni Anci in pole. E infine due all’Udc, come da patti preballottaggio. «I nomi li deciderà il partito che deve ancora riunirsi», dice il segretario provinciale Luigi Scalabrin. Lui stesso potrebbe essere uno dei papabili, insieme al segretario comunale Panciera. L’ultimo assessore dovrebbe essere in quota alla civica della Zaccariotto. E qui si appuntano i mugugni del Pdl chioggiotto». I voti si pesano, non si contano», ripete Tiozzo.


Schermaglie che potrebbero preludere a una vera battaglia e a una spaccatura tra le varie anime del centrodestra. All’orizzonte c’è la riconferma di Giancarlo Galan come candidato per le elezioni regionali del 2010. Galan che ha perso nella sua città, Padova, contro il sindaco uscente Zanonato. E ha appoggiato a Venezia la candidatura della leghista Zaccariotto. «La Regione tocca a noi» ripetono Bossi e Gobbo a nome del Carroccio. Ma Galan non ha alcuna intenzione di mollare. E intanto appoggia con i suoi «pezzi da novanta», Renato Chisso e Mario Dalla Tor, la nuova presidente che ha espugnato Ca’ Corner dopo 15 anni di governo ininterrotto del centrosinistra.

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