Pressing per i fondila parola al governo

Attesa per la firma di Prodi per l’ordinanza che stanzia i primi soldi e nomina il commissario
Tra oggi e domani il presidente del Consiglio Romano Prodi firmerà l’ordinanza che assegna i primi stanziamenti e nomina il commissario per l’emergenza allagamenti. Ieri a Roma sono volati Mariano Carraro, il capo di gabinetto del sindaco Maurizio Calligaro e l’assessore Sandro Simionato. E nella capitale si è tenuto anche un vertice tra il governatore Galan e i parlamentari veneti. Per fare gioco di squadra.


Pressing sulla capitale per garantire a Venezia e al Veneto i fondi necessari per affrontare l’emergenza idrologica. Due le «missioni» che si sono incrociate ieri a Roma, a poche ore di distanza una dall’altra. La prima ha visto impegnati il futuro commissario Mariano Carraro, il capo di gabinetto del sindaco Maurizio Calligaro e l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Simionato volati a Roma per incontrare alla Protezione civile l’avvocato Aiello e discutere degli ultimi ritocchi all’ordinanza che tra oggi e domani va alla firma di Romano Prodi. Confermati gli stanziamenti già annunciati da Guido Bertolaso (5 milioni di euro subito più una seconda tranche di eguale entità, una volta esauriti i primi fondi), l’ordinanza prevede oltre alla nomina a commissario ad acta per l’emergenza nelle Province di Venezia, Padova e Treviso alluvionate lo scorso 26 settembre, anche la possibilità di assumere, per il Comune, personale a tempo indeterminato per garantire gli interventi.

 

«Ora servono garanzie di tipo politico - ha commentato al rientro da Roma l’assessore Sandro Simionato - ovvero che nella legge Finanziaria sarà incrementata la cifra a disposizione del nostro territorio e poi che si possa uscire dal patto di stabilità, per garantire l’esecuzione di interventi strutturali». La questione delle risorse per il Veneto dalla legge Finanziaria è stata al centro di un vertice tra il governatore Galan e i parlamentari veneti di entrambi gli schieramenti. Ieri era l’ultimo giorno utile per la presentazione degli emendamenti alla Finanziaria al Senato e Galan è volato pure lui a Roma per premere per una intesa generale tra centrodestra e centrosinistra a sostegno delle necessità strutturali del Veneto. Al vertice hanno partecipato tra gli altri i veneziani Laura Fincato, Luana Zanella, Andrea Martella, Rodolfo Viola oltre al sottosegretario Marco Stradiotto. Obiettivo coordinare gli emendamenti per ottenere dei risultati certi.


«Un gioco di squadra tra i due rami del Parlamento e tra opposizione e maggioranza è impegno intelligente e serio», commenta Laura Fincato. Tra le richieste, un impegno ingente a favore della Protezione civile e delle emergenze per le calamità naturali in Veneto. Galan ha segnalato la necessità di garantire per il 2007 contributi straordinari al Veneto per 94 milioni di euro. Di questi, trenta milioni servono al Veneto Orientale per i danni provocati dal maltempo nel maggio scorso e ben 60 milioni alle province di Treviso, Venezia e Padova alluvionate il 26 settembre. Ribadita anche dalla necessità di uscire dalla stretta al tetto di spesa del patto di stabilità per i cofinanziamenti Europei e per gli interventi di Protezione civile. Altro obiettivo, elevare il contributo di legge Speciale per il 2007 a 50 milioni di euro. «L’incremento del fondo per l’emergenza alluvione va assolutamente appoggiato, garantendo l’uscita dal patto di stabilità. Una richiesta che coincide con quella dei Verdi - aggiunge l’assessore e parlamentare Luana Zanella - la polemica sulla Finanziaria è rimasta da parte in questa fase».


Dall’onorevole Rodolfo Viola è arrivato anche un chiaro monito alla Regione, affinchè anch’essa faccia la sua parte. «Il Veneto, a differenza del Friuli non ha avuto dallo Stato i contributi per i danni provocati dal maltempo del 27 maggio scorso. Ma al Veneto,a differenza del Friuli, non è ancora stato riconosciuto lo stato di calamità naturale. Spetta alla Regione Veneto perfezionare la documentazione per la richiesta al governo». Per Viola per il Veneto Orientale va anche rifinanziata la legge regionale 16 del’93 che «prevede aiuti economici alle aree di confine, lasciata finora senza risorse. Se lo Stato deve fare la sua parte, la prima risposta deve venire proprio dal Veneto».

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