Piano casa, cento richieste di ampliamento a Venezia
Gli interventi nell’area centrale e nella periferia della terraferma. Le domande riguardano la chiusura di porticati e coperture di pompeiane. Per mille euro spesi in un ampliamento il valore sul mercato dell’immobile triplica
VENEZIA Il Piano casa, con la possibilità concessa da Regione e Comune di ampliare villette e case, attrae soprattutto i piccoli proprietari, mentre i big delle costruzioni restano alla finestra, complice la crisi economica. Da novembre ad oggi sono un centinaio i procedimenti aperti dall’Edilizia Residenziale del Comune a Mestre. Solo una decina sono transitati per il Suap, altrettanti quelli che riguardano gli uffici di Venezia.
Lo sportello dell’Edilizia residenziale di Mestre, in viale Ancona, diretto da Maurizio Dorigo, è uno specchio della situazione attuale del mercato immobiliare, dove il Piano casa si è messo in moto ma con numeri di molto inferiori alle aspettative. La delibera regionale del luglio 2009 ha prodotto pochi effetti immediati, solo 3 i procedimenti avviati dopo quella data.
Da novembre ad oggi, dopo l’approvazione della delibera comunale che recepisce il Piano con tutta una serie di vincoli (dall’esclusione dei centri storici al rispetto delle norme ministeriali sui dieci metri e sulle altezze) invece i procedimenti sono stati un centinaio, tutti di privati cittadini che scelgono di ampliare la casa o la villetta (la percentuale di allargamento prevista è del 20 per cento che sale al 30 per cento se si sceglie di produrre energia con fonti rinnovabili, vedi i pannelli fotovoltaici). In alcuni casi si assiste anche ad accordi tra vicini di casa per allargare casa.
Gli interventi riguardano l’area centrale e la periferia della terraferma. Le richieste arrivano da Zelarino, via Vallon, via Porto di Cavergnago, via Eridesio, via Bonelli, via Cappuccina o via Gioberti, per citare alcune delle zone interessate, e dalle periferie, in particolare Favaro e Zelarino. Le domande riguardano la chiusura di porticati (è questo l’intervento più richiesto) e coperture di pompeiane.
Poche le sopraelevazioni. Interventi piccoli, quindi, che mirano al risparmio garantendo comunque un alto rendimento. Perché per mille euro spesi in un ampliamento il valore sul mercato dell’immobile triplica, spiegano gli addetti ai lavori. I grandi gruppi immobiliare hanno più difficoltà. L’impossibilità data dalla norma comunale di derogare alle distanze dai confini e da quella sulle altezze (normate da un decreto ministeriale) rallenta le aspirazioni di molti immobiliaristi: ad esempio chi costruisce nell’area ex Enel di via Sansovino non potrà aggiungere un piano in più al progetto iniziale.
Altri attendono l’evoluzione del mercato. Insomma i cittadini sono arrivati prima degli immobiliaristi, e puntano su realizzare qualche stanza in più in casa non tanto per ampliare immobili per i figli, quanto per un investimento sicuro in tempi di crisi, come appunto resta il mattone. «Le previsioni di sviluppo sono comunque per una crescita delle richieste, visto il grandissimo numero di richieste di informazioni che riceviamo sull’applicazione pratica del Piano casa», spiega il Dorigo.
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