Per il Cavaliere un’altra casa in Costa vicino a Villa Certosa
Il premier Silvio Berlusconi ha acquistato la villa che fu di Laura Rusconi, una lontana parente degli editori. Ora l’Idra Immobiliare ha avviato le opere di demolizione della struttura. Nell’operazione sono finite anche due dependance della villa che prevede una volumetria di circa 300 metri quadri. Un bonus edificatorio del 27 per cento di cubatura compreso, così come previsto dal “piano casa” approvato dal governo Berlusconi e fatto proprio dalla Regione Sardegna
PORTO ROTONDO.
Il Cavaliere non lascia, anzi raddoppia. A smentire ogni ipotesi di disimpegno di Silvio Berlusconi dall’eremo portorotondino della Certosa è il cartello di inizio lavori che annuncia la demolizione e ricostruzione, utilizzando la recente normativa urbanistica che prevede un aumento di volumetrie del 30 per cento, affisso in via Cava del Tom.
La zona più alta e nobile del buen retiro per ricchi, famosi e riservatissimi vacanzieri inventato dal conte Luigi Donà dalle Rose. Il Cavaliere, per mezzo dell’Idra Immobiliare Spa - la società che possiede le dimore del premier - ha acquistato da un gruppo immobiliare toscano la villa che fu di Laura Rusconi, una lontana parente degli editori e che a Milano e Porto Rotondo gestiva punti di alta ristorazione destinata a deliziare i palati delle persone abbienti.
La donna, una decina di anni fa, cedette la villa al gruppo immobiliare toscano, che la trasformò in centrale di trasmissione per la telefonia mobile 3 e Vodafone. La “villa dei telefonini”, insomma, ridotta da dimora per le vacanze ad antro semidiroccato dove, da almeno una decina di anni, gli unici a poter entrare erano i tecnici incaricati di mantenere attivi gli apparati e gli animali selvatici che vi avevano ricavato la loro tana.
L’Idra Immobiliare, attraverso lo studio tecnico del geometra Gianni Izzo (che segue da sempre i lavori che vengono eseguiti nel compendio della Certosa - ndr) ha redatto il progetto, approvato dal Comune di Olbia il 21 luglio del 2010 (permesso di costruire 241/10) e avviato le opere di demolizione della villa (dopo aver sfrattato i punti radio di 3 e Vodafone) sino alle fondamenta.
Nell’operazione “tabula rasa” sono finite anche due dependance della villa, che nel progetto presentato in Comune faranno parte integrante della nuova costruzione, che prevede una volumetria di circa 300 metri quadri. Bonus edificatorio del 27 per cento di cubatura compreso, così come previsto dal “piano casa” approvato dal governo Berlusconi e fatto proprio dalla Regione Sardegna.
Un fazzoletto di terra, oltre 6mila metri quadri, che vanno ad inglobarsi nel “parco della Certosa” che ora, dopo l’acquisizione dei 10 lotti ceduti dall’architetto milanese Maristella Cipriani e gli altri 5 lotti venduti all’Idra Immobiliare Spa dal gruppo torinese “Normafer”, raggiunge l’estensione di 80 ettari.
Ciliegina sulla torta l’intera collina che sovrasta Porto Rotondo. Il punto panoramico e isolato dove si appostava il paparazzo sardo che immortalava il premier e i suoi ospiti restandovi attendato intere settimane.
Il via libera ai lavori è stato dato dal premier nei mesi scorsi, ridando ossigeno alle imprese locali e che debbono ultimare le opere entro l’inizio della prossima estate. Sotto la direzione dei lavori del geometra Gianni Izzo e la supervisione dell’architetto del premier, Gianni Gamondi. I nuovi acquisti dell’Idra Immobiliare Spa potrebbero creare più di un problema ai ponti radio e ai ripetitori di telefonia mobile installati sul cocuzzolo della collina di Porto Rotondo.
Essendo l’intero compendio della Certosa sottoposto al vincolo governativo di alta protezione in quanto destinato a ricevere il premier, i suoi familiari e ospiti, anche la collinetta delle antenne è diventata off limits per tutti.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video