Pedemontana incompleta: «30 mila aziende al palo»

Non è stata ancora progettata nessuna soluzione per la Bretella Ovest. E l'economia soffre
Roberto Zuccato e sopra Massimo Pavin
Roberto Zuccato e sopra Massimo Pavin
PADOVA.
Nell'area compresa tra l'Alta Padovana e il Bassanese ci sono 30mila imprese, in grado di garantire il 14% dell'export veneto, che rischiano di vedere le loro possibilità di sviluppo fare la coda lungo un'unica arteria stradale, la Valsugana, dove in media transitano 80mila veicoli al giorno. Il tutto perché, nell'arco di un decennio, non è stata individuata una soluzione condivisa per creare una bretella di collegamento alla futura Pedemontana Veneta che dal previsto casello di Bassano Ovest scenda fino al Cittadellese e da qui connetta i comuni lungo la Valsugana fino allo snodo di Limena. Si parla di una lingua d'asfalto di una trentina di chilometri, per la quale Confindustria Padova e Vicenza chiedono con forza alla Regione un riconoscimento come opera di interesse generale e il suo inserimento in Legge obiettivo.


«Si tratta di un'opera indispensabile per un intero territorio che chiede con forza il collegamento diretto alla futura superstrada - sottolinea Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova -. È in gioco il futuro di quest'area e di migliaia di imprese. Sarebbe un paradosso avere a nord la Pedemontana e non poterla raggiungere in tempi ragionevoli». Imboccare la via d'uscita non è semplice. Sul tema è in corso un estenuante braccio di ferro. Da una parte, in buona sostanza, due sindaci (Marcello Mezzasalma, di Fontaniva, e Valerio Lago di Tezze sul Brenta) che si oppongono all'idea di un attraversamento dei "loro" territori. Dall'altra i leghisti Massimo Bitonci e Manuela Lanzarin che animano il fronte del sì. «Chiediamo solo - sottolinea Mezzasalma - un po' di logicità nell'individuazione del tracciato. Il passaggio da Fontaniva non ha senso, esiste, invece, un corridoio naturale che è quello ferroviario di Rossano».


«Spetta alla politica decidere il tracciato - ribatte Pavin - ma chi ha il mandato a governare deve farsi interprete dell'interesse generale. Ripeto, capisco i sindaci ma il collegamento a ovest con la Pedemontana è indispensabile e non surrogabile con altri». La mediazione non è semplice. Secondo Mezzasalma (Pdl) la sollecitazione confindustriale è «un atto di prepotenza di Pavin, che ha fatto pressione affinché gli imprenditori partecipassero a un incontro con Bitonci e Lanzarin, schierandoli per il sì alla bretella». «Visto il sostegno ottenuto nella corsa alla presidenza - prosegue il sindaco -, ora Pavin deve rendere il favore a Bitonci».

Il clima è avvelenato e la Pedemontana ancora un tratto di penna su una carta. Resta il fatto, dice il presidente di Confindustria Vicenza, Roberto Zuccato, che «le infrastrutture devono essere pensate e costruite come servizio al territorio: se non iniziamo a concepirle con tale ottica avremo sempre opere che non risolvono del tutto i problemi per i quali si sono rese necessarie. Non è pensabile che siano le attività produttive più vicine alla superstrada a non avere un accesso diretto». Non c'è da stupirsi, conclude Pavin, «se poi le aziende si internazionalizzano senza salvaguardare gli stabilimenti locali».

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