Roversi veneziano non per caso: «Questa città, una capitale mondiale in un piccolo borgo»

Il giornalista viaggiatore abita in un palazzo sul Canale di Cannaregio:

«Contro l’overtousrim occorre coinvolgere un pubblico culturalmente motivato»

Isabel Barbiero
Patrizio Roversi mentre pedala su una bici galleggiante in città
Patrizio Roversi mentre pedala su una bici galleggiante in città

Per il Carnevale si traveste da «veneziano per caso» il popolare divulgatore mantovano Patrizio Roversi, da trent’anni conduttore, scrittore, conferenziere e volto di spot in tv, che da poco ha trovato casa in un palazzo sul Canale di Cannaregio spinto dall’amore per la scenografa Mietta Corli.

A 71 anni non si perde d’animo, tanto che il 18 febbraio è stato invitato a raccontarsi con la sua bonaria ironia all’Ateneo Veneto, dialogando con il giornalista Guido Moltedo.

«Mi diverto come un pesce nell’acqua» a Venezia, dice lui. E in effetti, lo dimostra: appena trasferito nella città lagunare nel 2020, la prima cosa che ha fatto è stata pedalare tra i canali. Con una bici galleggiante, ha esplorato l’isola, percorrendo il canale degli Ormesini e realizzando un video provocatorio che è poi stato trasmesso nel suo programma “Slow Tour Padano” su Rete4.

«Sarò il primo veneziano a dirlo, ma trovo che Venezia sia molto abitabile: ho scoperto una dimensione da paesello e ho trovato calore», così racconta, «io sono nato vicino all’acqua: tra i laghi di Mantova, il Mincio, il Po e i canali che mio padre e mio nonno frequentavano. E sono innamorato dell’associazionismo veneziano».

Quando infatti i veneziani vedono che sei uno di loro, uno che è venuto per restare, dice, non esitano a coinvolgerti. «Realtà come la onlus ambientalista Laguna Venexiana di Davide Prevedello e il suo Birdwatching Lodge, che permette di esplorare la fauna unica dell’isola, rappresentano quella “vaccinazione naturale” di cui la città ha bisogno per contrastare gli effetti del turismo di massa. Piuttosto che evidenziare una selezione economica – si veda il ticket – sarebbe interessante indirizzare il flusso verso un pubblico culturalmente motivato. Che possa conoscere, ad esempio, la “Laguna nel bicchiere” che si dedica alla tutela delle antiche vigne, o il progetto delle Vignole di “Veras” che punta a creare un parco agro-alimentare pubblico sull’isola».

Che cosa lo trattiene a Venezia da quattro anni? «Per citare Tiziano Scarpa» prosegue il conduttore, «Venezia non è soltanto un unicum urbanistico, ma un modo di percepire il mondo. La città galleggia sulle sue stesse contraddizioni, riesce ad essere tanto un piccolo borgo quanto una capitale di rilevanza mondiale».

Roversi, giornalista, scrittore, attore, animatore, è stato scoperto all’inizio degli anni’80 da Giovanni Minoli, che lo scelse per interventi “leggeri” a Mixer e in altre trasmissioni fino all’indimenticabile programma “Turisti per caso”.

Tra i prossimi appuntamenti all’Ateneo Veneto, ci sono incontri con Melania Mazzucco domani, e a marzo con Paolo Crepet e il giornalista Federico Rampini. —

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