Palazzo Ferro-Fini: restyling da un milione

Dopo i soffitti e le sale, rinnovati anche bar e bouvette
VENEZIA. Saranno anche tempi di vacche magre, ma vanno servite su vassoi adeguati, trattandosi del Consiglio regionale che, recentemente, ha speso 80 mila euro per rimettere a nuovo il bar, buvette compresa. Del resto, questa estate palazzo Ferro-Fini ha affrontato lavori di restyling per un milione di euro.


L'appalto per il bar, è stato aggiudicato il 4 luglio da Arredounohabitat con un ribasso del 4% sulla base di gara di 80 mila euro. I lavori, hanno comportato una sistemata ai soffitti delle sale, che ora rievocano i colori della bandiera italiana, l'aggiunta dei vetri sui tavoli e il rinnovo completo del bancone. «Si è trattato di un recupero di tipo igienico - sostiene il presidente del Consiglio Clodovaldo Ruffato - quando il livello del mare si alzava, si verificavano infiltrazioni di acqua».


Questo non spiega tuttavia i 500 mila euro (497.371,65 a base di gara, esclusi gli oneri fiscali, aggiudicata il 3 agosto con un ribasso del 15,865%) investiti per la realizzazione del terzo ascensore del palazzo consiliare: un modo per migliorare il servizio offerto ai visitatori della casa del parlamentino veneto, sebbene nemmeno prima ci fossero spazi realmente preclusi, giusto tre scalini un po' ostici all'ultimissimo piano, recuperabili eventualmente con un più economico elevatore. Ad aggiudicarsi i lavori, l'associazione temporanea di imprese tra Erre Costruzioni di Venezia e la Società Ettore Bertoldini di Venezia Lido. E ancora, il 7 luglio, la Erre Costruzioni Srl di Venezia si è aggiudicata anche la gara (262.750 euro, esclusi oneri della sicurezza e fiscali, con ribasso del 35%) per il restauro interno ed esterno, ovvero la sistemazione dei calcestruzzi sulla facciata di ingresso, nonché il rifacimento del marmorino delle facciate interne. Nella stessa data, infine, aggiudicati i lavori per la messa a norma delle postazioni di lavoro per un importo di base di 134.975 euro (e un ribasso del 10%). Ad esclusione dei lavori di messa in sicurezza, si dice che le spese di questa estate non siano altro che l'onda lunga dell'ancien regime: «Si trattava di lavori previsti da tempo, con impegni di spesa e relativi accantonamenti che risalgono alla scorsa legislatura - prosegue Ruffato - in palazzi antichi come questo c'è sempre qualcosa da mettere a posto. Il ruolo di rappresentanza del Ferro-Fini non ci consente di ignorarli e, talvolta, questi si rivelano anche più onerosi proprio per la valenza storica di questi immobili. Basti pensare all'intervento urgente in sala Cuoi, con una parete che rischiava di cadere: ci è costato 90 mila euro, di cui 50 di lavori e 40 per uno specialista della sovrintendenza. Per gli interventi urgenti abbiamo sempre qualche soldo accantonato, difficile dire se ne avremo ancora per lavori strutturali».


Intanto, sul fronte della razionalizzazione, i gruppi più consistenti (Pdl, Lega e Pd) si sono «ristretti», liberando parte - «metà» sostiene Ruffato - di palazzo Torres Rossini e destinando gli spazi ad altri uffici regionali: «Si comincia con il Corecom, le cui competenze sono passate dalla Giunta al Consiglio, ma ne seguiranno altri. Questo ci permette di risparmiare sugli affitti» conclude.

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