Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consigliola più ampia e ospita il "Paradiso"
La scheda

L'interno di Palazzo Ducale
Quella originale, ideata e dipinta nella metà del 1300, ci aveva pensato l’incendio del 1577 a distruggerla, c’erano quadri di Gentile da Fabriano, del Bellini, di Carpaccio, di Tiziano e Paolo Veronese. La sala del Maggior Consiglio è una delle più ampie di palazzo Ducale, lunga 54 metri, larga 25 e alta più di quindici, venne ricostruita e ridipinta dai maggiori artisti del XVI secolo, da Jacopo Tintoretto a Veronese da Palma il giovane a Francesco Bassano.
Sicuramente il dipinto più famoso, però, è quello posto sulla parete di fondo, si tratta del «Paradiso», una tela colossale: misura sette metri per ventidue ed è firmata da Tintoretto.
Nella sala ora chiusa al pubblico si riuniva la massima magistratura veneziana, il potere sovrano al quale spettava il diritto di legiferare e di eleggere le più importanti cariche della Serenissima. Ma veniva utilizzata spesso anche per la celebrazione di solenni avvenimenti, come ad esempio l’arrivo in laguna di Enrico III di Francia o l’incoronazione delle dogaresse che facevano ingresso per la prima volta nel palazzo.
E’ famosa anche perchè proprio nella sala del Maggior Consiglio si insediò l’Assemblea del governo provvisorio nel biennio 1948-49, dopo la cacciata degli invasori austrungarici. Daniele Manin, il 2 maggio 1949, sempre da lì decretò «la resistenza ad ogni costo contro l’Austriaco»
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